Dopo la sconfitta delle forze armate addestrate da Stati Uniti e Nato, a guidare il fronte anti-talebani sono le milizie locali. Francesca Mannocchi ha intervistato Ahmad Massoud, figlio del leggendario leone del Panjshir Ahmad Shah Massoud: "La resistenza continua e avrà successo". E un altro leader spiega gli errori degli americani nel formare i soldati
L'esercito afghano non è riuscito a rispondere all'offensiva dei talebani, che hanno riconquistato Kabul, ma nel Paese la resistenza continua. A guidare il fronte contro "l'Emirato islamico" sono le milizie locali, come racconta il reportage di Francesca Mannocchi (IL REPORTAGE SUGLI SFOLLATI - SU CHI È RIMASTO A JALALABAD - E DAI LUOGHI IN CUI FU UCCISA MALALA MAIWAND).
Il crollo dell'esercito e la resistenza
"La resistenza continua e la resistenza avrà successo", ha detto a Sky TG24 martedì scorso Ahmad Massoud, figlio del leggendario leone del Panjshir Ahmad Shah Massoud (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE - TUTTI I VIDEO). Il giovane sta raccogliendo le forze che resistono ai talebani. "Noi afghani ci troviamo nella situazione in cui era l'Europa nel 1940. Siamo soli a resistere ma non cederemo", ha raccontato. Dopo il crollo dell'esercito nazionale, a guidare i fronti anti-talebani sono le milizie locali. Uno dei leader ha spiegato: "Noi siamo civili che hanno preso le armi per difendere il Paese al posto di quelli che non erano in grado di farlo. Noi siamo qui a difendere il posto in cui viviamo". E sul perché le forze armate addestrate per vent'anni dagli Stati Uniti e dalla Nato siano crollate così velocemente, ha risposto che gli americani "avrebbero dovuto lavorare sulla coesione del nostro popolo e l'appartenenza della gente ai distretti". Troppa corruzione e le politiche clientelari, ha aggiunto, hanno indebolito un esercito malpagato.