Una donna dall'Afghanistan: "Ho paura, qui è cambiato tutto". L'INTERVISTA

Mondo

Roberta Giuili

La testimonianza di una 28enne che è dovuta fuggire dalla sua casa e sta cercando di scappare in Europa. Non possiamo dire il suo nome o mostrare il suo volto per motivi di sicurezza

Il telefono non prende, la linea spesso va via. Ci sono problemi di rete, ma soprattutto di elettricità. "Sono davvero spaventata, per la mia vita e per quella di mio marito", dice subito questa donna, ragazza di 28 anni che si trova in Afghanistan e sta cercando di fuggire in Europa. Non scriviamo il suo nome, né mostriamo il suo volto per motivi di sicurezza.

Drammatica testimonianza

Appena i talebani hanno preso il controllo del Paese, è scappata insieme a suo marito lasciando la loro casa e cercando provvisoriamente un posto dove stare. "Quando abbiamo visto molte macchine di talebani arrivare nel nostro quartiere siamo fuggiti". Lavora da anni con agenzie di comunicazione e ong e proprio per questo è maggiormente a rischio: come donna e come collaboratrice di organizzazioni umanitarie. Lei è nata in un Afghanistan diverso, non si ricorda dei talebani. "Avevo 8 anni nel 2001, quando i fondamentalisti se ne sono andati: sono cresciuta in un altro mondo , ora qui non ci sono diritti per le donne. Non siamo al sicuro". Non c'è diritto al lavoro, diritto di parola e soprattutto non c'è futuro. 

 

"Non possiamo neanche andare in un negozio senza un uomo". Un amico del marito li ha chiamati per dirgli di non uscire di casa, e nel caso di farlo con un burqa o con qualcosa per coprire il volto. "Fino a sabato mattina la situazione era normale, anche a Kabul: potevo indossare quello che volevo". Poi, in ventiquattro ore tutto è cambiato. "Stare in giro faceva paura, la città era silenziosa e spaventosa: non ci sono donne per strada, io uscivo con una lunga sciarpa per coprirmi il volto e non farmi riconoscere". 

 

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"Situazione insostenibile"

Ti fidi di quello che dicono i talebani sul fatto che le donne vivranno normalmente anche sotto di loro? Le chiedo. "No, hanno appena cominciato. Vogliono rassicurare voi, assicurarsi di essere accettati da voi, e dall'opinione pubblica. Sono certa che appena si sentiranno sicuri di questo, cambierà tutto". 

La situazione è insostenibile, mi dice. "Ho sempre voluto vivere in questo Paese e lavorare per i diritti delle donne, ma ora è cambiato tutto".  Per questo lei e suo marito stanno cercando di ottenere un visto per l'Europa e stanno mandando i documenti a diverse ambasciate. "Non possiamo più vivere qui". 

I talebani stabiliscono arbitrariamente i prezzi di qualunque cosa. Anche delle donne. "Dipende dall'età e dalla condizione: per una donna single il prezzo è più alto, per una donna vedova di circa 45 anni è leggermente più basso". Lei ha delle sorelle e nessun fratello. Ha perso il papà quattro anni fa. "Ho paura per mia madre e le mie sorelle perché non c'è nessun uomo in famiglia: temo per la loro vita. Come potranno uscire e, soprattutto, vivere in una situazione come questa?". La sua voce è quella di molte altre donne. 

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