Il ritiro delle truppe statunitensi a vent’anni dall’inizio della guerra cominciata per stanare i responsabili dell’attacco dell’11 settembre doveva essere un sollievo per il Paese e un punto d’onore per il presidente, ma si è trasformato in un incubo nel giro di pochissime ore. IL CORRISPONDENTE DAGLI STATI UNITI
La repentina caduta di Kabul e il ritorno dell’Afghanistan sotto il controllo dei talebani travolge la Casa Bianca e coglie l’Amministrazione Biden clamorosamente impreparata.
Il ritiro delle truppe statunitensi a vent’anni dall’inizio della guerra cominciata per stanare i responsabili dell’attacco dell’11 settembre doveva essere un sollievo per il Paese e un punto d’onore per il presidente, ma si è trasformato in un incubo nel giro di pochissime ore (QUI LO SPECIALE SU QUELLO CHE STA SUCCEDENDO IN AFGHANISTAN - GLI AGGIORNAMENTI SULL'AFGHANISTAN DELLE ULTIME ORE IN DIRETTA)
Una nuova Saigon e quella promessa azzardata
Troppo evocativa l’immagine dell’elicottero mandato a evacuare il personale diplomatico dall’ambasciata di Kabul per non ricordare la fuga da Saigon, nella primavera del '75, che segnò la ritirata dal Vietnam.
E troppo azzardata, a vederla oggi, quella promessa fatta dal presidente appena un mese fa che in Afghanistan non sarebbe mai finita in quel modo, perché con oltre 80 miliardi di dollari spesi dal 2001 in quel paese gli americani avevano addestrato ed equipaggiato un esercito in grado di fronteggiare facilmente qualche decina di migliaia di talebani.
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Biden sommerso dalle critiche
E invece, colto allo sprovvista mentre si trovava per qualche giorno di vacanza nella residenza estiva di Camp David, Biden è adesso sommerso dalle critiche in patria e all’estero.
Anche i giornali e le televisioni che fin qui ne hanno celebrato i successi contro il virus parlano apertamente di fallimento e disastro. Mentre il suo predecessore Trump non si fa sfuggire l’occasione di chiederne le dimissioni.
Il presidente, che nelle ultime ore si è riunito in videoconferenza con gli uomini della sicurezza nazionale, parlerà alla Nazione nei prossimi giorni. In televisione è andato invece il segretario di Stato che ha provato a sostenere il comandante in capo spiegando che Kabul non è Saigon perché in Afghanistan la missione è stata un successo.
Solo che oggi non è più nell’interesse degli Stati Uniti rimanervi.
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Verso riunione dell'Onu a New York
Affermazioni che stridono con l’annunciato ruolo internazionale che l’America di Biden diceva di avere ritrovato dopo i quattro anni di Trump.
Mentre a Washington è ormai evidente che intelligence e militari che consigliano il presidente abbiano sottovalutato i rischi, a New York si prepara la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
A migliaia di km di distanza, quello che doveva essere un ordinato ritiro dei soldati americani ha già ingranato una paradossale retromarcia: per garantirlo, nelle prossime ore saranno infatti dispiegati in Afghanistan altri duemila militari.