Uruguay, ex-presidente Pepe Mujica muore a 89 anni

Mondo

Mujica si era guadagnato la fama di "presidente più povero del mondo" per aver donato gran parte del suo stipendio in beneficenza, durante la sua presidenza 2010-2015. Nel maggio 2024 gli è stato diagnosticato un cancro all'esofago, che in seguito si è diffuso al fegato. Sua moglie Lucia Topolansky in settimana aveva detto che era in cura con cure palliative.

ascolta articolo

L'ex presidente dell'Uruguay José "Pepe" Mujica (2010-2015), diagnosticato con cancro all'esofago nell'aprile dello scorso anno, è morto martedì oggi, all'età di 89 anni.

A dare la notizia il presidente dell'Uruguay, Yamandú Orsi, delfino di Mujica, in una pubblicazione sui suoi social media ufficiali. "È con profondo dolore che annunciamo la scomparsa del nostro collega Pepe Mujica. Presidente, attivista, riferimento e leader. Ci mancherai tanto, caro. Grazie per tutto ciò che ci hai dato e per il tuo profondo amore per il tuo popolo", ha scritto Orsi. Ieri era arrivato l'annuncio della moglie, Lucia Topolansky, che aveva spiegato come il marito fosse in una fase "terminale" di cancro in cui riceveva solo cure palliative

Chi era

"Sono consapevole di appartenere a una generazione che se ne va, che si congeda. La lotta continua e deve sopravvivere", aveva detto il leader in uno dei suoi ultimi atti politici e in riferimento alla sua eredità. Nato a Montevideo il 20 maggio del 1935, José Alberto Mujica Cordano, questo il nome all'anagrafe per esteso, negli anni 60 divenne membro della guerriglia di sinistra Movimento di Liberazione Nazionale - Tupamaros, ed è stato un riferimento progressista di caratura mondiale.

Quella di Mujica è stata una esperienza politica singolare nell'America Latina del dopoguerra: è stato perseguitato dai militari saliti al potere a Montevideo con un golpe nel 1973. Durante questa dittatura, in un certo senso 'parallela' a quella dei generali al potere a Buenos Aires e durata fino al 1985, Mujica ha trascorso dodici anni in prigione durante quel periodo, gran parte in isolamento.

Nei decenni successivi la sua popolarità ne ha fatto uno dei protagonisti della politica del continente latino americano, diventando nel 2010 presidente dell'Uruguay. Durante i cinque anni del suo mandato Mujica - che aveva rinunciato a gran parte del suo stipendio utilizzando per gli spostamenti un vecchio Maggiolino Volkswagen e vivendo in una abitazione semplicissima - è diventato in un certo senso il portavoce del movimento anti-consumismo spingendo al tempo stesso per il varo di diverse leggi progressiste, tra cui la legalizzazione dell'aborto e del matrimonio gay. Proprio per questa sua vita austera era stato ribattezzato il "presidente più povero del mondo". Ferreo oppositore della corruzione - piaga che ha colpito molti presidenti latinoamericani - ed onesto al punto da donare il 90% del suo assegno da presidente ad organizzazioni non governative che aiutano i più disagiati, nel 2014 Pepe fece del suo Uruguay il primo Paese al mondo a legalizzare la marijuana sotto il controllo dello Stato, con l'obiettivo di privare il narcotraffico di un affare che valeva fra i 30-40 milioni di dollari l'anno. 

L'ex presidente dell'Uruguay Jose "Pepe" Mujica - ©Ansa

Mondo: I più letti