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Covid: l’Inghilterra riapre, timori dagli scienziati. Usa sconsigliano viaggi in Uk

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©Ansa

"Se non riapriamo adesso rischiamo di trovarci davanti a una situazione ancor più difficile nei mesi invernali”, dice il premier Johnson rispondendo alle critiche nel Freedom Day. Ma gli scienziati sono preoccupati per l’impennata di nuovi casi dovuta alla variante Delta: c'è chi immagina si possa arrivare a 200mila casi al giorno. Gli Usa mettono in guardia i propri cittadini dal viaggiare nel Regno Unito: Paese inserito nel massimo livello di rischio

“Dobbiamo chiederci: se non ora, quando?”. È così che il premier britannico Boris Johnson - tentando di allontanare paure e polemiche - ha parlato durante il Freedom Day, il giorno che in Inghilterra ha segnato la fine di quasi tutte le restrizioni anti-Covid imposte negli scorsi mesi. La tanto agognata "libertà" dalla mascherina e dalle tante limitazioni alla vita sociale, però, arriva in un momento infelice secondo numerosi scienziati britannici: la variante Delta, infatti, sta facendo schizzare di nuovo in alto i contagi e c'è chi immagina si possa arrivare a quota 200mila al giorno. Intanto, gli Usa mettono in guardia i propri cittadini dal viaggiare nel Regno Unito e inseriscono il Paese nel massimo livello di rischio (COVID: AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE).

I numeri dei contagi in Uk

Nelle ultime 24 ore, secondo il Guardian, nel Regno Unito ci sono stati 39.950 nuovi casi di Covid e 19 vittime. I dati del governo britannico mostrano che nell'ultima settimana sono 322.170 le persone risultate positive, con un aumento del 41,2% rispetto alla settimana precedente. Nello stesso periodo, ci sono stati 296 decessi, un aumento del 48% rispetto alla settimana prima. Prosegue, serratissimo, il piano delle vaccinazioni. A domenica sera, 46.314.039 persone avevano ricevuto la prima dose e 36.099.727 la seconda. Proprio ai vaccini è legata una gaffe di Patrick Vallance, consigliere scientifico del governo britannico. In una conferenza stampa, ha dichiarato che il 60% delle persone attualmente ricoverate nel Regno Unito per Covid è "completamente vaccinato". Più tardi è arrivata la rettifica, anche via Twitter: il 60% dei ricoveri riguarda “persone non vaccinate”.

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L’invito alla cautela di Boris Johnson

Nonostante l’aumento dei casi, comunque, Boris Johnson - costretto all'isolamento per essere entrato in contatto con il ministro della Salute Sajid Javid, risultato positivo - ha mantenuto la sua promessa di riaprire, dopo il rinvio a cui era stato costretto il mese scorso. Ma il premier, accanto a un'esortazione a godersi le abitudini perdute, ha lanciato anche un appello alla cautela, invitando tutti a intraprendere un passo decisivo "con la massima prudenza e il rispetto per le altre persone". Johnson si è detto consapevole del fatto che molti "avrebbero preferito aspettare settimane o mesi" prima di alleggerire ulteriormente le misure, ma ha spiegato: "Se non riapriamo adesso rischiamo di trovarci davanti a una situazione ancor più difficile nei mesi invernali. Tanti sono stati vaccinati e arriva un momento in cui restrizioni ulteriori non evitano i ricoveri e i decessi ma semplicemente rimandano l'inevitabile".

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Il Freedom Day

L'Inghilterra, quindi, cerca di intraprendere un ritorno alla normalità con cautela, come stanno facendo le altre nazioni del Regno, fra cui la Scozia che è scesa al "livello 0" di restrizioni. Il Freedom Day prevede che da ieri, lunedì 19 luglio, le mascherine non siano più obbligatorie nei luoghi pubblici, ad esempio nei negozi e sui mezzi di trasporto (resta la raccomandazione solo per alcuni spazi), spariscano i limiti agli assembramenti e l'indicazione a lavorare da casa laddove sia possibile. Inoltre i locali notturni, i teatri e i ristoranti possono riaprire completamente, mentre i pub non si limiteranno più al solo servizio al tavolo.

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I timori degli scienziati

Da parte degli scienziati, però, prevale un certo timore per la fine delle limitazioni. Attualmente in Gran Bretagna si registrano circa 50mila nuove infezioni al giorno. Stando alle previsioni di Neil Ferguson, professore dell'Imperial College e membro del Sage, organismo consultivo che assiste l'esecutivo Tory sull'emergenza, potrebbero raggiungere i 200mila al giorno dopo l'estate. Con oltre il 68% degli adulti completamente vaccinati, i modelli suggeriscono che i ricoveri ospedalieri, le malattie gravi e i morti per Covid-19 saranno a un livello decisamente inferiore rispetto ai picchi precedenti. Per Patrick Vallance, a capo del gruppo di scienziati che consiglia il governo, si potrebbe arrivare a 100 decessi e mille ricoveri al giorno. E forti critiche a Johnson sono arrivate da più parti. Il leader del Labour Keir Starmer ripete che "caos e confusione" contraddistinguono le decisioni dell'esecutivo conservatore, in particolare quelle che risultano poi più contraddittorie alla prova dei fatti. Rincarano la dose i sindacati. "Questo, lungi dall'essere il giorno della libertà, è già stato soprannominato il giorno del disastro", ha affermato il Tssa, la union dei trasporti inglesi, che sottolinea come "tutti dovrebbero continuare a seguire le misure di sicurezza, indossare le mascherine, rispettare il distanziamento sociale e la regola di lavarsi spesso le mani". BoJo, comunque, ha deciso di continuare sulla sua strada secondo l'idea del "now or never", ora o mai più.

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