Fu lui, il 27 gennaio 1945, ad abbattere a bordo di un carrarmato sovietico T-34 la recinzione elettrificata del campo di concentramento. Al termine della guerra ha avuto una lunga carriera come allenatore della squadra sovietica femminile di scherma tra il 1952 ed il 1988
È morto a 98 anni David Dushman, l'ultimo liberatore di Auschwitz. Fu lui, il 27 gennaio 1945, ad abbattere a bordo di un carrarmato sovietico T-34 la recinzione elettrificata del campo di concentramento. La conferma è arrivata da un portavoce della Comunità israelitica di Monaco, il quale ha precisato che la morte è avvenuta nella notte tra venerdì e sabato in un ospedale della capitale bavarese.
Carrista nella battaglia di Stalingrado
Originario dell'Unione sovietica, allora appena 21enne, Dusham rimase profondamente colpito da quello che vide: "Montagne di cadaveri, persone mezze morte di fame, una sofferenza senza fine”. Dushman aveva partecipato come carrista alla battaglia di Stalingrado e poi il 27 gennaio 1945 era entrato, alla guida di un carro armato dell’Armata Rossa, nel lager nazista. Al termine della guerra ha avuto una lunga carriera come allenatore della squadra sovietica femminile di scherma tra il 1952 ed il 1988.
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Il tributo della comunità israelitica tedesca
Lo scorso aprile, proprio in occasione del suo 98esimo compleanno, Dushman è stato nominato membro onorario della comunità israelitica tedesca. Le esperienze della sua vita le ha raccontate per decenni nelle scuole, dalla guerra ai campi di concentramento fino alle Olimpiadi. Quando compì 95 anni, fu l'allora presidente della Comunità ebraica tedesca, Charlotte Knobloch, a rendergli omaggio: "Basta per almeno tre vite quel che lei ha dovuto soffrire nel corpo e nell'anima - disse rivolta al veterano - ma anche ciò che è riuscito a conquistare di straordinario e i successi fuori dal comune che ha potuto celebrare".