Auschwitz, la storia del campo di concentramento e sterminio

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L'ingresso di Auschwitz (Getty)

Aperto nel 1940 nella Polonia occupata dai nazisti, il lager dal 1943 divenne una fabbrica della morte per realizzare la "soluzione finale" contro gli ebrei. Al suo interno morirono più di un milione di persone. Oggi è diventato luogo simbolo di memoria

"Arbeit macht frei", il lavoro rende liberi: era questa la scritta, diventata poi un simbolo della barbarie nazista, che accoglieva i prigionieri di Auschwitz-Birkenau, il più grande e famigerato campo di concentramento e sterminio del Terzo Reich, dove, in meno di cinque anni, dal 1940 al 1945, morì oltre un milione di persone. Costruito dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale nel Sud della Polonia per realizzare la "soluzione finale" contro gli ebrei, il lager è oggi luogo di memoria, visitato ogni anno da migliaia di persone e scolaresche, che possono così vedere in prima persona gli orrori del nazismo.

La scelta di Auschwitz

Dopo l'invasione della Polonia nel settembre 1939, la città di Oświęcim (Auschwitz in tedesco) fu scelta dal Terzo Reich come la località più "adatta" per ragioni logistiche. La zona aveva infatti una rete ferroviaria ben sviluppata e collegata con altri Paesi. Per questo motivo già alla fine del 1939 il capitano delle Ss Arpad Wigand propose al comandante Erich von dem Bach-Zelewski, responsabile delle forze tedesche a Breslavia, di sfruttare la struttura di una vecchia caserma in un quartiere di Auschwitz per aprire il primo campo di concentramento e risolvere così quello che egli presentava come "il problema dell'affollamento" delle prigioni in Slesia.

Lo sterminio

Aperto nell'aprile del 1940, in un’area di circa 200 ettari, il campo vide arrivare i primi detenuti - alcuni prigionieri politici polacchi - il 14 giugno. Nel 1941, il campo fu poi allargato con la costruzione di Birkenau per diventare quindi definitivamente nel 1943 una "fabbrica della morte". Al suo interno furono sterminate in totale oltre un milione e centomila persone, il 90% delle quali erano ebrei deportati dalla Polonia e da vari altri Paesi d'Europa.

LONDON - DECEMBER 9:  The prison uniform of Auschwitz survivor Mr Leon Greenman, priosoner number 98288 is displayed on December 9, 2004 at the Jewish Museum in London, England. Mr. Greenman O.B.E age 93 and a British citizen, spent three years of his life in six different concentration camps during World War II and since 1946 he has tirelessly recounted his life through his personal exhibition at the museum where he conducts educational events to all age groups. January 2005 will be the 60th anniversary of the liberation of the extermination and concentration camps, when survivors and victims who suffered as a result of the Holocaust will commemorated across the world. (Photo by Ian Waldie/Getty Images)

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La liberazione

Dall'Italia il primo trasporto di ebrei per Auschwitz avvenne il 23 ottobre del 1943, pochi giorni dopo il rastrellamento del ghetto ebraico di Roma, avvenuto il 16 ottobre. Complessivamente, nel lager simbolo della Shoah persero la vita circa 8mila italiani. La liberazione del campo avvenne il 27 gennaio del 1945 a opera delle unità dell'Armata Rossa guidate dal maresciallo Ivan Konev che, dopo aver sfondato sul Fronte ucraino, marciavano ormai vittoriose in direzione di Berlino.

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Luogo di memoria

Sul territorio del lager, nel 1947, fu quindi fondato un Museo memoriale e nel 1979 Auschwitz-Birkenau è stato iscritto come "luogo di memoria" nell'elenco dei siti tutelati come Patrimonio mondiale dell'Unesco. Nel novembre 2005, l'Assemblea generale dell'Onu ha scelto la ricorrenza della liberazione del campo dell'orrore per istituire una Giornata mondiale di commemorazione di tutte le vittime dell'Olocausto.

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