La scoperta vicino alla Kamloops Indian Residential School, scuola che iniziò l'attività alla fine del 19mo sotto la gestione della Chiesa cattolica prima di chiudere i battenti nel 1978. Faceva parte di un sistema di istruzione per decenni accusato di abusi. La presidente della comunità indigena: "La verità è venuta a galla"
I resti di 215 bambini nativi americani sono stati rinvenuti nella sede di un ex pensionato cattolico nei pressi della città di Kamloops, nella regione della Colombia britannica, in Canada. A darne notizia è stata la comunità indigena coinvolta, i Tk'emlups te Secwe'pemc, dopo che il sito è stato perlustrato da esperti con apposita strumentazione. La Kamloops Indian Residential School, questo il nome dell'ex scuola in cui è stato fatto il ritrovamento, è stata aperta nel 1890 su iniziativa della Chiesa cattolica romana ed è rimasta in servizio fino al 1978, anno della sua chiusura.
Alcuni dei resti appartengono a bambini di 3 anni
Ora pali di legno segnano le aree in cui si ritiene che i corpi siano stati sepolti nel sito dell'ex istituto scolastico di Kamloops. Alcuni dei resti appartengono a bambini di appena 3 anni, ma le cause e la datazione della loro morte non sono ancora note. "Nella nostra comunità sapevamo che si poteva verificare. Per quanto ne sappiamo, questi bambini scomparsi sono morti senza documenti", ha detto Rosanne Casimir, leader dei Tk'emlu'ps te Secwe'pemc, aggiungendo che "al momento abbiamo più domande che risposte".
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Le ombre sulla Kamloops Indian Residential School
La Kamloops Indian Residential School era uno degli istituti del sistema delle cosiddette 'Indian residential schools', una rete di scuole fondate dal governo e amministrate dalle Chiese cattoliche che rimuovevano i figli degli indigeni dalla loro cultura per assimilarli in quella dominante. Secondo molte testimonianze, questi bambini erano spesso oggetto di abusi sessuali e fisici, e molti di loro - come testimonia questo ritrovamento - pagarono con la vita la loro unica 'colpa' di essere diversi. La Kamloops Indian Residential School, una delle più grandi del Paese, iniziò l'attività alla fine del 19mo secolo sotto la gestione della Chiesa cattolica prima di passare sotto il controllo del governo nella seconda metà degli anni Sessanta e di chiudere i battenti nel 1978.
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La presidente della comunità nativa: "La cruda verità è venuta alla luce"
La presidente della comunità Tk'emlúps te Secwépemc, Rosanne Casimir, parlando del ritrovamento della fossa comune, ha detto che una "perdita impensabile di cui si è parlato ma che non era mai stata documentata" è stata confermata "il weekend scorso, con l'aiuto di un georadar, la cruda verità dei risultati preliminari è venuta alla luce. La conferma dei resti di 215 bambini che erano studenti della Kamloops Indian Residential School". "Il mio cuore è sprofondato - ha commentato un ex studente di quella scuola, Harvey McLeod, nel corso di un'intervista alla Cnn -. È stato così doloroso sentire alla fine ciò che pensavamo stesse accadendo lì". Questa storia, ha aggiunto, "è così irreale, ma ieri è diventata reale per molti di noi in questa comunità".
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Il governo ha garantito che i resti saranno salvaguardati e identificati
Casimir ha sottolineato che i resti ritrovati appartengono a bambini le cui morti "non sono mai state documentate". Una circostanza, questa, confermata da McLeod, che per decenni si è chiesto che fine avessero fatto alcuni suoi amici e compagni di classe. Le indagini proseguiranno in collaborazione con l'ufficio del coroner della British Columbia e il governo ha garantito che i resti verranno salvaguardati e identificati. Secondo un rapporto del 2015 pubblicato dalla Commissione per la Verità e la Riconciliazione, molti dei bambini che frequentavano queste scuole non ricevevano nemmeno cure mediche adeguate, ed alcuni morivano di tubercolosi.
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Si stima che oltre 4mila bambini nativi americani sono morti in queste scuole
La Commissione stima che in un periodo di vari decenni oltre 4.000 bimbi hanno perso la vita in queste scuole. Nel 2018 Papa Francesco ha fatto sapere che non chiederà scusa a nome della Chiesa per le questioni legate alle scuole e agli indigeni in Canada. Era stato lo stesso premier canadese, Justin Trudeau, nel maggio dell'anno precedente - in occasione della sua visita in Vaticano - ad invitare il Papa a visitare il suo Paese e a portare le scuse per il ruolo della Chiesa cattolica nel sistema delle 'Indian residential schools'.