Durante la Seconda guerra mondiale oltre 600 furono imprigionati. Il premier: “Combattere il regime fascista che stava con la Germania nazista fu giusto ma incolpare gli italo-canadesi che rispettavano la legge fu sbagliato"
Il premier canadese Justin Trudeau ha chiesto formalmente scusa in parlamento per l'internamento degli italo-canadesi nella Seconda guerra mondiale. Trudeau ha riconosciuto che a centinaia di persone fu negato un giusto processo.
Oltre 600 prigionieri
Tutto risale al 1940. Dopo che l'Italia dichiarò guerra al Canada, Ottawa imprigionò oltre 600 persone di origine italiana e dichiarò "stranieri nemici" circa 31 mila italo-canadesi. Trudeau ha ricordato che quelli etichettati in tal modo "furono tenuti sotto controllo, costretti a fornire le impronte digitali e a presentarsi una volta al mese alle autorità locali".
“Giusto combattere il fascismo, un errore incolpare gli italiani”
"I canadesi di origine italiana hanno contribuito a formare il Canada - afferma Trudeau - e hanno continuato a rappresentare una parte di inestimabile valore per la diversità che ci rende forti”. Per il premier “combattere il regime fascista che stava con la Germania nazista fu giusto ma incolpare gli italo-canadesi che rispettavano la legge fu sbagliato".