
Olimpiadi Tokyo, crescono contagi: corsa contro il tempo per salvare i Giochi
Meno di tre mesi per salvare i Giochi olimpici: è una corsa contro il tempo quella del Giappone, alle prese con la pandemia di Covid-19 che ha già causato lo slittamento di 12 mesi del grande evento sportivo. In questi giorni in alcune città della terra del Sol Levante - Tokyo compresa - i contagi stanno facendo registrare dati preoccupanti. Diverse nazioni hanno deciso di vaccinare le proprie delegazioni

Meno di tre mesi per salvare le Olimpiadi di Tokyo. È una corsa contro il tempo quella del Giappone, alle prese con la pandemia di Covid-19 che ha già causato lo slittamento di 12 mesi del grande evento sportivo
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In questi giorni in alcune città della terra del Sol Levante - Tokyo compresa - i contagi stanno facendo registrare dati preoccupanti malgrado lo stato di emergenza in atto. Nel frattempo diverse nazioni hanno deciso di vaccinare le proprie delegazioni
Olimpiadi di Tokyo, il governo: la possibilità di cancellare i Giochi non è un tabù
La data per il via alle Olimpiadi è quella del 23 luglio, quando cominceranno i Giochi. Gli spettatori molto probabilmente non ci saranno. La decisione se ammettere un contingentato pubblico locale viene continuamente posticipata: ora si parla della seconda quindicina di giugno. Già certo, invece, il divieto di ingresso in Giappone per i turisti stranieri
La corsa contro il tempo per salvare le Olimpiadi. VIDEO
A Tokyo ci saranno continui tamponi ad atleti e a chiunque sia a stretto contatto con loro. In questi giorni proprio nella capitale giapponese, in particolare presso l'Aquatics Center, si stanno mettendo a punto le misure anti-contagio sfruttando lo svolgimento della Coppa del mondo di tuffi

Seppur il Comitato Olimpico Internazionale, il Comitato Paralimpico Internazionale e Tokyo 2020 abbiano affermato che la vaccinazione agli atleti non sarà obbligatoria per gareggiare, diversi Paesi, tra cui anche l'Italia, hanno avviato la campagna vaccinale

Lituania, Ungheria, Serbia, Israele, Zambia e Corea del Sud stanno già vaccinando le loro delegazioni olimpiche e paralimpiche, mentre Australia, Messico e Nuova Zelanda hanno annunciato che sarà stilata una lista prioritaria per coloro i quali andranno alle Olimpiadi

La Germania, che inizialmente aveva respinto la vaccinazione anticipata, nei giorni scorsi ha annunciato che circa 1100 tra atleti, allenatori ed altro personale che la rappresenteranno ad Olimpiadi (800 persone) e Paralimpiadi (300) saranno vaccinati

Intanto il Comitato olimpico internazionale (Cio) stima che circa il 60% dei 10mila atleti che arriveranno i Giappone dall'estero per partecipare alle Olimpiadi di Tokyo, saranno vaccinati contro il coronavirus. Lo rivela il quotidiano online Yomiuri Shimbun, che cita persone a conoscenza del dossie

L'elenco dei Comitati olimpici che avvierà la campagna vaccinale per i propri atleti nelle prossime settimane pare essere destinato ad allungarsi. Intanto, lungo il cammino verso Tokyo della staffetta della torcia olimpica, sei persone dell'organizzazione sono risultate positive al coronavirus nella Prefettura di Kagoshima, a sud ovest

I sei contagiati facevano parte del team adibito a controllare il traffico durante il transito della torcia. Comitato Olimpico Internazionale, Comitato Paralimpico Internazionale, Comitato organizzatore di Tokyo 2020, governo metropolitano di Tokyo e governo del Giappone hanno concordato un nuovo pacchetto di misure per garantire la sicurezza dei partecipanti ai Giochi

La seconda versione del 'Playbook' - una terza è prevista a giugno - prevede che tutti i partecipanti ai Giochi prima di entrare in territorio giapponese debbano effettuare due tamponi con esito 'negativo'. Gli atleti e chiunque sia a stretto contatto con loro saranno testati quotidianamente per ridurre il rischio di trasmissione del virus

Gli altri partecipanti saranno testati quotidianamente per tre giorni dopo il loro arrivo in Giappone e, per tutta la durata del soggiorno, saranno testati a seconda della natura operativa del loro ruolo e della frequenza del loro contatto con gli atleti. Inoltre, agli accreditati non sarà consentito utilizzare mezzi pubblici (quindi taxi, metropolitane ed autobus cittadini) e dovranno mangiare solo dove ci saranno misure di controllo sanitario