Il KRI Nanggala 402 di fabbricazione tedesca in dotazione alla marina di Giacarta era scomparso dai radar mercoledì 100 chilometri a nord di Bali. Non ci sono superstiti fra i 53 membri dell’equipaggio. "È diviso in tre parti, lo scafo, la poppa e le parti principali sono tutte separate. La parte principale è incrinata", ha detto il comandante dell'esercito indonesiano Hadi Tjahjanto. Ancora da chiarire le cause dell’incidente
È stato trovato spezzato in tre tronconi, a 850 metri di profondità, il sottomarino indonesiano scomparso dai radar mercoledì 21 aprile 100 chilometri a nord di Bali. Il mezzo è stato individuato domenica mattina da un mezzo di soccorso subacqueo inviato da Singapore. Non ci sono sopravvissuti tra i 53 membri dell'equipaggio che erano a bordo del KRI Nanggala 402 di fabbricazione tedesca in dotazione alla marina di Giacarta, affondato per cause ancora da chiarire mentre era impegnato in un'esercitazione (VIDEO).
Non ci sono sopravvissuti
"Con profonda tristezza posso dire che tutti i 53 membri del personale a bordo sono morti", ha detto il comandante dell'esercito indonesiano Hadi Tjahjanto ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa con il capo di Stato maggiore della Marina Yudo Margono, che ha dato i dettagli del ritrovamento. "Il KRI Nanggala è diviso in tre parti, lo scafo, la poppa e le parti principali sono tutte separate. La parte principale è incrinata", ha spiegato mostrando le immagini del relitto.
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Squarciato dalla pressione dell’acqua
Potrebbe essere stato un guasto del sistema elettrico a impedire le manovre di riemersione, ma quel che è certo è che una volta precipitato oltre i 300-400 metri di profondità che era in grado di sopportare, la pressione dell'acqua lo ha squarciato. "Gli scafi dei sottomarini sono pressurizzati ma quando vengono perforati, l'acqua penetra all'interno. Riuscite a immaginare l'effetto sulle persone investite dall'acqua a tale pressione?", ha detto Wisnu Wardhana, esperto dell'Indonesian Institute of Technology Sepuluh Nopember, spiegando una tragedia che si è consumata in pochi minuti, quando il mezzo si è inabissato.
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Le ricerche
Navi da guerra, aerei, elicotteri indonesiani ma anche americani, australiani, malesi, indiani, da Singapore sono stati impegnati per giorni nel tentativo di arrivare prima che alle tre del mattino di ieri finisse l'ossigeno nel sottomarino. Rimane qualche oggetto: un'ancora, giubbotti di salvataggio che si aggiungono al tappetino per la preghiera e a una bottiglia di grasso per telescopio recuperati sabato. E le condoglianze ai parenti del presidente Joko Widodo che ha descritto le vittime come i "migliori patrioti dell'Indonesia".