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Covid Inghilterra, in arrivo due test rapidi gratuiti a settimana per tutti

Mondo

Tiziana Prezzo

L’iniziativa dovrebbe partire venerdì 9 aprile con l’obiettivo di individuare quanti più asintomatici possibili, ma ci sono alcune riserve sull’efficacia di questa misura. (La corrispondente da Londra)

Londra - Ha deciso di non badare a spese Downing Street nella lotta contro il Covid-19. Da venerdì tutte le persone in Inghilterra avranno la possibilità di fare due test rapidi gratuiti a settimana, con l’obiettivo di individuare gli asintomatici. Va ricordato che gli studenti (le scuole hanno riaperto l’8 marzo) sono già controllati ogni tre giorni, perché la variante inglese, oltre ad essere particolarmente contagiosa, si diffonde con rapidità tra le fasce più giovani della popolazione. Un monitoraggio, questo, che già avviene tra il personale del sistema sanitario nazionale e delle case di cura e che avrebbe permesso di individuare, secondo quanto riporta il Telegraph, 120 mila casi altrimenti non scoperti (GLI AGGIORNAMENTI LIVE SUL COVID - LO SPECIALE).

Chi risulta positivo dovrebbe "autosegnalarsi"

Se fare i test può essere utile, deve però essere supportato da un buon sistema di tracciamento, e soprattutto chi risulta positivo dovrebbe “autosegnalarsi”. E qui nascono i problemi, perché secondo diverse fonti, meno di un 25% della popolazione che ha contratto il Covid, nel Regno Unito, lo segnala, perché ritiene di non essere nelle condizioni di rimanere a casa senza lavorare o senza svolgere altre attività.

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Dubbi sull'introduzione di un certificato vaccinale

In queste ore forti dubbi vengono sollevati anche rispetto all’idea di un certificato/passaporto vaccinale che dia il via libera alle persone immunizzate, o che hanno fatto la malattia negli ultimi 6 mesi, o che hanno un test negativo, di poter accedere a negozi, pub, ristoranti e soprattutto ai 9 eventi pilota che sono stati individuati nei mesi di aprile e maggio (tra cui la semifinale e la finale dalla FA Cup di calcio). All’idea si oppongono trasversalmente 70 parlamentari appartenenti a tutti i partiti. Il leader laburista, Keith Starmer, ha definito l’idea “unbritish”, in un Paese in cui si circola senza carta di identità. La questione solleva preoccupazioni legati alla sfera della privacy e delle libertà individuali. Stando però a quanto riporta un sondaggio citato da Skynews, l’80% degli inglesi sarebbe disponibile a utilizzare un certificato di questo genere pur di aver accesso a una serie di servizi.

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