Vaccini anti-Covid Germania, la strategia tedesca: dosi negli studi medici e test gratis

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Chiara Piotto

Dopo una partenza lenta e criticata, la campagna di somministrazioni ha ripreso velocità, allineandosi ai ritmi europei. Nel frattempo farmacie e cliniche offrono tamponi gratuiti settimanali a tutti i cittadini, nella speranza che il tracciamento aiuti a frenare la diffusione della variante inglese. Il nostro reportage:

Fa una certa impressione vedere Berlino così deserta. Persino la piazza intorno alla Porta di Brandeburgo si è svuotata: il turismo nel Paese non è consentito e il lockdown che va avanti da dicembre è stato confermato fino a fine aprile. A marzo sembrava che alcune attività avrebbero potuto riprendere grazie ai test rapidi diffusi, ma i numeri sono ancora troppo alti e la campagna vaccinale - partita lentamente e per questo criticata - non ha ancora coperto una fascia sufficiente della popolazione dal Covid-19. La variante inglese, confermano gli esperti, è ormai dominante e si diffonde più rapidamente: anche per questo Merkel ha scelto la strada della prudenza. Ancora una volta. 

Test rapidi di massa gratuiti

A dimostrazione di quanto la situazione sia anomala, per andare da Milano a Berlino non ci sono voli diretti. All'arrivo in hotel, uno dei pochi aperti, viene richiesto un certificato che testimoni che si tratta di un viaggio per lavoro. Una volta fuori, l'occhio cade sui tantissimi annunci di test rapidi per il Covid-19 affissi per strada: li offrono cliniche private, farmacie, ospedali. I residenti in Germania hanno diritto a un test settimanale gratuito, è uno dei pilastri su cui aveva puntato il Governo tedesco per consentire le riaperture. Addirittura erano stati autorizzati i tamponi rapidi fai-da-te, da comprare in discount e farmacie e svolgere in autonomia a casa prima di vedere amici o svolgere attività sociali. I kit fai-da-te sono pochi e nei negozi finiscono subito, ma cittadini si mettono in fila e si fanno testare volentieri nei centri. Proprio i test di massa avevano consentito la riapertura delle scuole a inizio marzo. 

test covid

La strategia di vaccinazione anti-Covid

L'altro pilastro è la campagna vaccinale. Come nel resto d'Europa il problema principale sono le dosi disponibili, ma a dicembre-gennaio la Germania era stata duramente criticata dall'opinione pubblica anche per la lentezza delle somministrazioni. Una partenza diesel: i ritmi si sono ripresi, e l'organizzazione oggi è schematica come ci si aspetterebbe dal Paese teutonico. In ogni Regione sono stati individuati grandi edifici pubblici da riconvertire in centri di vaccinazione; a questi si aggiungono - in scala molto ridotta, con qualche decina di dose a settimana ciascuno - i vaccini fatti dai medici nei loro studi privati.

Come funzionano i centri pubblici

A vaccinarsi ci si va in taxi a spese del Governo, un servizio offerto alla fascia di popolazione più anziana o vulnerabile. Nella città di Berlino gli spazi di vaccinazione pubblici sono sei: due ex aeroporti, due spazi eventi, un velodromo, un palazzetto del ghiaccio. Si è scelto di non creare ex novo degli edifici dedicati, ma di riadattare quelli inutilizzati. L'intento è di arrivare a smantellarli, in estate, lasciando le vaccinazioni ai soli studi medici. Inoltre in ciascun centro viene somministrato un solo tipo di vaccino, per non mescolare le prassi da seguire, che variano da tipo a tipo. Quando la Germania aveva deciso di sospendere AstraZeneca in attesa di una valutazione dell'Ema due centri avevano chiuso, poi hanno riaperto. Ora sono sempre gli stessi centri a dover rimodulare i propri appuntamenti dopo che il Paese ha deciso di somministrare AstraZeneca solo agli over 60 dopo aver osservato altri casi di trombosi. 

Centro Messe Berlino

Il ruolo dei medici di famiglia

I medici sono pronti: "Già vacciniamo per influenza o morbillo, non è un problema attrezzarsi per vaccinare anche contro il Covid", ci dicono. E nella campagna avevano già un ruolo primario: tramite una app è possibile offrirsi per vaccinare nei centri pubblici, dietro un compenso extra ovviamente. Il sistema funziona e quasi tutti i dottori, di ogni specialità, aderiscono volentieri. Ma i numeri dei nuovi casi nel Paese faticano a scendere, "e l'aumentare del ricorso ai test rapidi non basta a spiegare questo andamento", ci spiega Elena Erdmann, datajournalist del quotidiano tedesco Die Zeit, "da quello che vediamo, analizzando quotidianamente i numeri, è piuttosto l'unione delle lievi riaperture di inizio marzo e della diffusione della variante britannica del virus". 

test fai da te covid
Un kit per il tampone rapido fai-da-te in vendita nei discount

Il movimento complottista e no-vax

L'aumento dei casi e la conferma delle chiusure delle attività di ristorazione, culturali, ludiche, insomma la proroga del lockdown sta creando malcontento nel Paese. Mentre il partito di Angela Merkel è indebolito da diverse inchieste e accuse di corruzione, cresce il movimento eterogeneo degli "anti-lockdown", che include una compagine di partiti estremisti, gruppi nati online, complottisti, no-vax, no-mask... Le proteste sono frequenti in diverse zone del Paese e vedono tra gli organizzatori principali il movimento 'Querdenken', 'Pensiero Laterale', che rifiuta nettamente la scienza ufficiale e la narrativa del Governo sulla pandemia. "Non vediamo tanto la crescita numerica degli aderenti a questi gruppi, quanto una radicalizzazione degli stessi. Cresce la violenza", ci spiega Miro Dittrich, ricercatore specializzato nel monitoraggio online dei movimenti di estrema destra, populismo e terrorismo in Germania. "Sono persone che credono in una realtà alternativa: complottisti, estremisti, neo-nazisti ma anche persone apparentemente tranquille. Credono che per raggiungere i loro scopi la violenza sia giustificata". Dopo diversi attacchi a danno dei centri di vaccinazione Covid, i controlli di polizia sono stati rafforzati e il numero di persone ammesse all'interno è stato ulteriormente ristretto. "Inizialmente la strategia vaccinale era partita lentamente, nel Paese, perciò non era al centro delle loro comunicazioni online anche se diffondevano false informazioni a riguardo", aggiunge Dittrich. "Mano a mano che si vaccina di più, però, anche le proteste davanti ai centri vaccinali stanno aumentando". Il fenomeno non riguarda soltanto la Germania: nell'ultimo giorno di protesta, il 19 marzo, manifestazioni violente anti-lockdown si sono accese in tutta Europa. 

Miro Dittrich
Miro Dittrich davanti all'ex aeroporto Tegel, diventato centro vaccinale

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