Sul tema del passaporto Covid, nonostante restino vari interrogativi, la strada è aperta. L'obiettivo è scongiurare "misure unilaterali", come quelle ventilate dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz, e dal greco Kyriakos Mitsotakis. Serviranno tre mesi per lo sviluppo tecnico di un sistema interoperabile europeo, base necessaria per un pass per tornare a viaggiare, e dare una boccata di ossigeno alle economie che vivono di turismo. Paesi del sud in testa.
Al summit europeo i 26 sposano la linea di Mario Draghi: bisogna accelerare sui vaccini penalizzando le Big Pharma inadempienti sulle forniture. E, con l'apertura di Angela Merkel, trovano un primo accordo per il via libera ai passaporti vaccinali, quei certificati che potranno consentire a chi ha ricevuto le dosi di muoversi e viaggiare. Vanno fatti entro tre mesi, è l'impegno politico.
Leader UE su Big Pharma: penalizzare chi non rispetta consegne
Con 51,5 milioni di dosi di vaccini distribuiti complessivamente nell'Unione a fine febbraio, e solo l'8% di europei che hanno ricevuto almeno la prima immunizzazione, i capi di Stato e di governo hanno chiesto che la Commissione adotti un approccio più rigido nell'applicazione del controllo dell'export per quelle aziende farmaceutiche che non rispettano i patti. "Non sarà un blocco dell'export", ha detto Emmanuel Macron, "perché questo comporterebbe una frammentazione della produzione mondiale". La strada, però, è quella di penalizzare chi non rispetta le consegne.
Un chiaro messaggio per AstraZeneca, che sembra aver favorito Regno Unito e Israele, a discapito dell'Unione, e di cui si narra vi siano svariati milioni di dosi in mano ad intermediari pronti a servire il miglior offerente. D'altra parte le giustificazioni del ceo Pascal Soriot, che sulla graticola del Parlamento europeo ha confermato la distribuzione di solo 40 milioni di dosi entro marzo e la sforbiciata del 60%, hanno inferto un nuovo colpo alla pazienza dei leader.
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Obiettivo: immunizzare il 70% della popolazione adulta entro l'estate
L'obiettivo, come ribadito dalla presidente Ursula Von der Leyen, resta quello di immunizzare il 70% della popolazione adulta, ovvero 255 milioni di persone entro fine estate, ma i grafici presentati sulle dosi previste in consegna nel secondo e nel terzo trimestre, come rilevato da Draghi, non rassicurano, perché non offrono certezze.
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Draghi: più vaccinazioni per bloccare le varianti
Bisogna correre di più con le immunizzazioni per rallentare il dilagare delle varianti, ha insistito Draghi, e richiamando gli esempi del Regno Unito e degli Stati Uniti, che tengono ben stretti i loro vaccini, ha chiesto perchè l'Europa non faccia altrettanto.
Passaporto Covid: la strada è aperta
Sul tema del passaporto Covid, come sottolineato dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nonostante restino vari interrogativi, la strada è aperta. L'obiettivo è scongiurare "misure unilaterali", come quelle ventilate dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz, e dal greco Kyriakos Mitsotakis. Ora serviranno tre mesi per lo sviluppo tecnico di un sistema interoperabile europeo, la base necessaria per un pass per tornare a viaggiare, e dare una boccata di ossigeno alle economie che vivono di turismo. Paesi del sud in testa.