Secondo l'organizzazione inglese Hope not Hate, nel Regno Unito, durante il periodo della pandemia di Covid-19, è aumentato in maniera sensibile il proselitismo di giovanissimi sulle piattaforme online da parte di gruppi xenofobi, complottisti o esplicitamente neonazisti.
Come i virus, anche il razzismo e l'estremismo mutano, pur restando uguali nella sostanza. Lo dimostra il rapporto annuale appena pubblicato dal gruppo anti-razzista inglese "Hope Not Hate", (HNH, Speranza non odio n.d.r.). Fatto interessante, i vecchi gruppi di estrema destra attivi nel Regno Unito sembrano aver risentito delle restrizioni e del lockdown, ma xenofobia, neonazismo, teorie cospirazioniste hanno trovato nuovi spazi per proliferare e, di conseguenza, anche un nuovo pubblico. I social media si sono riempiti nell'ultimo anno, ad esempio, di violenti contenuti anti cinesi e i giornalisti sono diventati sempre più oggetto di odio in rete da parte di un'utenza che è in gran parte molto giovane.
Giovani neonazisti
Nell'ultimo anno 12 persone sono state arrestate perché accusate di promuovere propaganda neonazista in rete (6 di queste sono teen-ager). Nel 2020 il più giovane terrorista riconosciuto colpevole in Gran Bretagna - che, mentre faceva visita alla nonna, guidava dalla sua casa una cellula neonazista - è stato condannato ad una pena riabilitativa di due anni dopo essersi dichiarato colpevole di 12 reati, inclusi due relativi alla diffusione di documenti terroristici. Il diciottenne, originario del Sud-Est della Cornovaglia, aveva solo 13 anni quando è entrato per la prima volta il possesso di istruzioni per fabbricare esplosivi.
"Il lockdown ha avuto un effetto profondo su ogni parte della nostra società, inclusa l'estrema destra. Le organizzazioni tradizionali erano già in declino, ma il lockdown ha accelerato il processo", spiega HMH. "L'estrema destra britannica è ora guidata dal digitale e riflette la cultura online: le strutture tradizionali hanno lasciato il posto a una radicalizzazione peer-to-peer".
Qanon e le teorie cospirazioniste
David Icke, scrittore con un passato da calciatore, conduttore televisivo per la BBC ed esponente del Partito Verde di Inghilterra e Galles, meglio conosciuto come il "papà dei rettiliani", re incontrastato delle teorie cospirazioniste nel Regno Unito, aveva 780 mila follower su Facebook, 900 mila su youtube e 230 mila su twitter, prima di essere bandito dalle varie piattaforme. Stand Up X, un gruppo cospirazionista sceso spesso in strada, aveva raccolto 40mila utenti Facebook prima di essere bloccato e si stima che tra il 15 e il 22% dei britannici dia credito alle principali teorie cospirazioniste sul Covid. Non va poi dimenticato che fuori dagli Stati Uniti è il Regno Unito il paese dove Qanon ha prosperato maggiormente. Uno dei suoi leader inglesi, Martin Geddes ha 250mila sostenitori su Twitter. Gli utenti che seguono su youtube Simon Parkes, altro cospirazionista di primo piano, sono aumentati da 50mila a 670 mila durante le elezioni americane. Negli ultimi mesi si osserva però in rete anche un fenomeno nuovo: la trasmigrazione di simpatizzanti di Qanon verso le teorie dell'artista polacco, con base a Berlino, Sebastian Bieniek, fondatore di una nuova strana forma di "religione".
Il razzismo e le azioni contro BLM
Secondo il rapporto stilato da "Hope not Hate", i britannici non "bianchi" hanno subito o sono stati almeno una volta testimoni di un episodio di violenza razzista negli ultimi 12 mesi. Il 45% di loro ha subito o è stato testimone di un abuso razziale. Circa il 54% di loro pensa che la Gran Bretagna sia "istituzionalmente" razzista, ma al tempo stesso il 45% ritiene che il Paese sia tra i meno razzisti in Europa. I due terzi giudicano infine che il fenomeno dell'abbattimento delle statue durante le proteste del movimento del Black Lives Matter della primavera scorsa abbia distratto da discussioni più profonde sul razzismo nel Regno Unito. Non solo, sembra aver avuto un effetto per alcuni versi controproducente. Come reazione all'abbattimento delle statue e alle proteste, la "Patriotic Alternative", gruppo di estrema destra, ha organizzato 66 eventi accompagnati dallo slogan "White lives Matter". A gruppi di hooligan e ad attivisti di estrema vari va attibuita l'organizzazione di almeno 26 manifestazioni anti BLM.