Azioni restrittive decise dai capi delle diplomazie dei 27 per le violazioni dei diritti umani. Pechino risponde con misure contro parlamentari ed enti dell'Unione europea. Anche Stati Uniti, Regno Unito e Canada con Bruxelles. Il segretario di Stato americano Blinken ha annunciato sanzioni per due dirigenti cinesi
Nuova battuta d’arresto nelle relazioni diplomatiche tra Unione europea e Cina. Nella giornata di oggi 22 marzo i capi delle diplomazie dei 27, riuniti in presenza, hanno dato il via libera a misure restrittive per quattro ufficiali cinesi della regione dello Xinjiang per le violazioni dei diritti umani sulla minoranza musulmana degli uiguri (CHI SONO GLI UIGURI). La Cina si è subito opposta condannando “con forza” le sanzioni. Il ministero degli Esteri cinesi ha annunciato che Pechino ha varato a sua volta sanzioni contro "10 persone e 4 entità dell'Ue che danneggiano gravemente la sovranità e gli interessi della Cina e diffondono maliziosamente menzogne e disinformazione". Tra i sanzionati Reinhard Butikofer, Michael Gahler, Raphaël Glucksmann, Ilhan Kyuchyuk e Miriam Lexmann del Parlamento europeo.
Sanzioni anche da Usa-Canada-Gb contro la Cina per uiguri
Anche Usa, Canada e Gran Bretagna hanno affiancato l’Ue nelle sanzioni contro la Cina contro quello che Washington ha definito “il genocidio degli uiguri”. Gli Stati Uniti hanno sanzionato due dirigenti cinesi, Wang Junzheng, segretario del comitato del partito dei corpi per la produzione e la costruzione nello Xinjiang (Xpcc) e Chen Mingguo, direttore dell'ufficio per la pubblica sicurezza dello Xinjiang, come ha annunciato il segretario di stato Usa Antony Blinken. La campagna coordinata di sanzioni arriva alla vigilia della visita dello stesso Blinken a Bruxelles, per incontrare i vertici Ue e i colleghi alla ministeriale Nato.
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In black list Ue la mente del programma detenzione degli uiguri e il responsabile dei lavori forzati
Tra i quattro nomi di cinesi iscritti nella black list europea per le violazioni dei diritti umani della minoranza musulmana degli uiguri nello Xinjiang, figurano l'ex vicecapo della tredicesima Assemblea del popolo della regione (dal 2016 al 2019), Zhu Hailun, responsabile di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane. Zhu Hailun, in particolare, è stato descritto come l'"architetto" di questo programma. Si legge sulla Gazzetta ufficiale Ue. Nell'elenco dei sanzionati anche il segretario della Production and Construction Corps (Xpcc), organizzazione economica e paramilitare statale dello Xinjiang, ritenuto responsabile del ricorso sistematico, da parte dell'XPCC, a uiguri e persone di altre minoranze etniche musulmane come manodopera forzata, in particolare nei campi di cotone. Si aggiungono a questi il segretario del comitato per gli affari politici e giuridici dello Xinjiang dal settembre 2020, Wang Mingshan, oltre al direttore dell'ufficio per la pubblica sicurezza dello Xinjiang, Chen Mingguo.
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Il presidente del Parlamento Ue Sassoli contro Pechino: “Sanzioni inaccettabili”
Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha attaccato Pechino con un post su Twitter: "Le sanzioni della Cina contro i deputati al Parlamento europeo, la sottocommissione per i diritti umani e gli organi dell'Ue sono inaccettabili e avranno delle conseguenze". Poi ha aggiunto: "Le sanzioni hanno colpito eurodeputati e organi del parlamento europeo per avere espresso delle opinioni nell'esercizio del loro dovere democratico. I diritti umani sono diritti inalienabili". Anche l'eurodeputato tedesco Manfred Weber, presidente del gruppo del Ppe al parlamento europeo, ha twettato per denunciare le sanzioni decise dalla Cina: "Sosteniamo pienamente i nostri colleghi che sono stati sanzionati dal governo cinese. Attaccare i membri del Parlamento liberamente eletti mostra il disprezzo che Pechino nutre per la democrazia. Non ci lasceremo intimidire. Le misure dell'Ue contro la Cina hanno il nostro pieno appoggio".