Corea Nord: niente contatti con gli Usa finché non abbandoneranno “politica ostile”

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Dopo che il segretario di Stato americano Blinken ha detto che Pyongyang è “un regime autoritario con abusi sistemici”, la Corea del Nord ha replicato che "nessun contatto o dialogo può aver luogo fino a quando gli Stati Uniti non ritireranno la loro politica ostile”. La delegazione statunitense a Seul: missili e nucleare nordcoreano sono la priorità

Cresce la tensione nei rapporti tra Usa e Corea del Nord. Ieri il segretario di Stato americano Antony Blinken ha parlato di “un regime autoritario con abusi sistemici”, oggi Pyongyang ha replicato che "nessun contatto o dialogo Usa-Corea del Nord può aver luogo fino a quando gli Stati Uniti non ritireranno la loro politica ostile nei confronti della Corea del Nord”. I rispettivi messaggi di gelo arrivano nel giorno in cui Blinken e il capo del Pentagono Lloyd Austin sono impegnati a Seul in una serie di colloqui con le autorità della Corea del Sud. Nei giorni scorsi Kim Yo-jong, potente sorella del leader nordcoreano Kim Jong-un, aveva lanciato un monito criticando le manovre militari Washington-Seul e avvertendo l'amministrazione Biden: “Se volete dormire sonni tranquilli nei prossimi quattro anni, non fate fin dall'inizio cose che vi faranno perdere il sonno".

Usa e Corea del Sud: missili e nucleare Pyongyang la priorità

I missili balistici e nucleari nordcoreani sono una "priorità" per Usa e Corea del Sud, avendo "l'impegno condiviso" ad affrontare e risolvere la questione. È quanto emerge dalla dichiarazione congiunta al termine del “due più due” - il meeting di Seul tra i ministri degli Esteri e della Difesa sudcoreani Chung Eui-yong e Suh Wook, e le controparti americane Blinken e Austin. Nel documento si legge che "sullo sfondo delle crescenti sfide alla sicurezza regionale", i valori condivisi "che rafforzano l'impegno dei due Paesi a opporsi a ogni attività che mina e destabilizza l'ordine internazionale basato sulle regole". Nessuna menzione diretta alla Cina.

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Blinken attacca la Corea del Nord

La Cina è stata però menzionata ieri da Blinken, secondo cui dovrebbe usare la sua "enorme influenza" per spingere la Corea del Nord a lasciare i programmi nucleari, fonte d'instabilità e pericolo. Il segretario di Stato americano ha spiegato che "Pechino ha un interesse, un chiaro interesse personale nell'aiutare a perseguire la denuclearizzazione perché è fonte di instabilità", di pericolo e "una minaccia per noi e i nostri partner”. Poi ha attaccato Pyongyang dicendo che "il regime autoritario della Corea del Nord continua a commettere abusi sistemici e diffusi contro il suo stesso popolo. Dobbiamo difendere i diritti e le libertà fondamentali e contro coloro che li opprimono”. Infine ha rimarcato che l'alleanza tra Usa e Corea del Sud è "incrollabile", "ferrea" e "radicata nell'amicizia, nella fiducia reciproca e nei valori condivisi". 

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