La sorella del leader nordcoreano minaccia il ritiro dall'accordo tra le due Coree del 2018 e accusa la nuova Amministrazione Usa di creare problemi: "Giochi di guerra e ostilità non possono mai andar d'accordo con dialogo e cooperazione" ha detto Kim Yo Jong
La Corea del Nord torna a condannare le esercitazioni militari congiunte di Stati Uniti e Corea del Sud, avviate la scorsa settimana, da sempre considerate come preparativi per un'invasione. A parlare, con una dichiarazione diffusa dall'agenzia Kcna, Kim Yo Jong, è la sorella del leader nordcoreano Kim Jong Un, che minaccia il ritiro dall'accordo tra le due Coree del 2018 e accusa la nuova Amministrazione Usa di creare problemi. "Cogliamo questa occasione per avvertire la nuova Amministrazione Usa che cerca di diffondere odore di polvere da sparo nella nostra terra - afferma Kim - Se vogliono dormire sonni tranquilli per i prossimi quattro anni, è meglio è che si astengano dal provocare come prima mossa cattivo odore. Giochi di guerra e ostilità - incalza - non possono mai andar d'accordo con dialogo e cooperazione".
"Nessuna risposta"
Poche ore prima delle dichiarazioni diffuse dalla Kcna, l'Amministrazione Biden ha fatto sapere di aver tentato contatti con la Corea del Nord e di non aver ricevuto risposte. Contatti, ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price, avviati "attraverso diversi canali" per "ridurre il rischio di escalation", ma "finora" non ci sono state risposte da Pyongyang. Nel frattempo gli Usa portano avanti una "revisione" completa della loro politica rispetto alla Corea del Nord, anche con consultazioni con ex funzionari esperti del dossier, e la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha precisato che l'Amministrazione conta su un "canale principale" e una "serie di vari canali" per comunicare con Pyongyang. "Abbiamo collaborato e continueremo a collaborare con altri alleati di Giappone e Corea del Sud - ha detto - per esplorare nuovi approcci. Abbiamo ascoltato attentamente le loro idee, anche attraverso consultazioni trilaterali. La diplomazia è sempre il nostro obiettivo".