Impeachment, perché questo processo è così importante per il futuro di Trump e del GOP

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Valentina Clemente

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Salvo una prestazione molto convincente dei procuratori democratici, il processo di impeachment di Donald Trump, al via questa settimana, quasi certamente finirà con la sua assoluzione. I Democratici hanno bisogno del voto di 17 Repubblicani per condannare il Tycoon per l’assalto al Congresso del 6 gennaio: il sostegno Republican è molto improbabile. L’aspetto da considerare del secondo processo di impeachment a Trump, però, non riguarda il presente, bensì il futuro politico del Tycoon e del Grand Old Party

Diciassette è il "magic number": nessun riferimento ai risultati elettorali, bensì al numero di Repubblicani di cui hanno bisogno di Democratici per condannare Donald Trump nel suo secondo processo di impeachment, al via questa settimana.

Una richiesta che probabilmente non troverà alcun riscontro e tutto si concluderà con un nulla di fatto.

 

Il presidente Joe Biden e i Democratici ne sono profondamente consapevoli e stanno spingendo affinché il processo sia rapido ed equo. Quello su cui si stanno concentrando anche i Repubblicani, che ritengono tutto questo “una trovata, ingiusta e incostituzionale”. 

 

Ma anche se il risultato è pressoché predeterminato, entrambe le parti faranno del loro meglio per utilizzare il processo come un'opportunità per nuove narrazioni politiche: Democratici e Repubblicani sperano che queste influenzino le midterm elections del prossimo anno e, forse, anche le prossime elezioni del 2024.

 

La strategia dei democratici

La chiamano “lesson learned” ed è l’elemento su cui si basa la strategia dei democratici per affrontare al meglio questo secondo processo di impeachment.

Quando Adam B. Schiff, democratico della California, si preparava a perseguire il Tycoon per la prima volta per una campagna di pressione sull'Ucraina, si concentrò sulla lettura delle 605 pagine relative al processo di impeachment del presidente Bill Clinton del 1999.

Una strategia che, però, non si rivelò di successo.

 

Ecco perché in questa seconda occasione tutto sarà più semplice e snello: i pubblici ministeri faranno una presentazione più breve e ma soprattutto ricca di video, con l’obiettivo di ricreare, per quanto possibile, la furia dell’assalto dello scorso 6 gennaio e farlo “rivivere” a chi, quel giorno, l’ha visto da vicino. E soprattutto, gli argomenti di discussione e accusa saranno brevi, per evitare che la giuria perda l’attenzione.

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Sarà una difesa in gran parte tecnica, sostenendo che il Senato "non ha giurisdizione" per giudicare un ex presidente dopo che ha lasciato l'incarico perché la Costituzione non lo dice esplicitamente. Sebbene molti studiosi di diritto e la maggioranza del Senato non siano d'accordo, i Repubblicani si sono concentrati su questo aspetto come giustificazione utile ad archiviare il caso senza pesare sulla condotta tenuta da Trump.

 

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Le possibili reazioni al verdetto

La sceneggiatura post-processo è probabilmente già scritta per Trump e i suoi sostenitori. Suonerà molto come il copione che ha usato dopo essere stato assolto nel processo di impeachment dello scorso febbraio: "Abbiamo attraversato l'inferno, ingiustamente. Non ho fatto niente di male ... Erano tutte sciocchezze”.

 

Una sorta di mantra popolare all'interno del GOP, che dà la colpa ai Democratici, ai media (e non solo) per aver cercato di "mettere a tacere" Trump e altri Repubblicani. 

 

Il Partito Repubblicano uscirà molto diviso dall'esito del processo di impeachment. Quale sarà, quindi, il suo futuro? Quale sarà la legacy, l'eredità di quanto è accaduto e della Presidenza Trump? L'impeachment permetterà al GOP di ripartire da zero o darà una nuova immagine a Donal Trump?

 

Quello che al momento è noto è che il risultato di questo processo servirà sicuramente a delineare il futuro politico del Tycoon che, dal 20 gennaio in poi, si è trasferito nella sua residenza di Mar-a-Lago. Ed ha creato l'ufficio dell'ex Presidente, attraverso cui mantiene relazioni con i suoi, tantissimi, sostenitori e finanziatori. Ora resta solo da capire quale sarà (se ci sarà) il suo ruolo all'interno del GOP e come potrà influenzare le elezioni di metà mandato nel 2022.

 

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