Usa, Donald Trump apre in Florida "l'ufficio dell'ex presidente"

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Valentina Clemente

Secondo il primo comunicato stampa pubblicato, gestirà la corrispondenza, le apparizioni pubbliche e altre “attività ufficiali per promuovere gli interessi degli Stati Uniti” del tycoon. Questa nuova realtà “porterà avanti l'agenda della sua amministrazione attraverso la difesa, l’organizzazione e l’attivismo pubblico”. Perché Trump sarà “sempre e per sempre un campione per il popolo americano”

Tutti sapevano che Donald Trump, da ex presidente degli Usa, non si sarebbe dedicato soltanto al golf e che, in qualche modo, nonostante il blocco dei social, avrebbe fatto parlare di sé. In questo senso il tycoon, seppur ancora all’inizio di questo suo nuovo percorso in Florida, ha raggiunto un suo primo obiettivo: avere gli occhi della stampa ancora puntati su di sé. Come? Ha creato “l’ufficio dell’ex presidente” con sede a Palm Beach, nel Sunshine State, dove tanti suoi ex collaboratori, finanziatori e sostenitori si stanno spostando. Per collaborare alla creazione del futuro di Trump, ma anche perché lo stato della Florida ha un sistema di tassazione estremamente vantaggioso (rispetto allo stato di New York o alla California) e, come se non bastasse, il clima è molto piacevole.

In silenzio dal 20 gennaio

Donald Trump da quando è arrivato nella sua residenza a Mar-a-Lago non ha fatto nessuna dichiarazione pubblica: si è limitato ad una brevissima chiacchierata con un giornalista al suo golf club ma non ha specificato quali saranno i suoi piani futuri. Complice anche il fatto di non poter accedere a nessuna piattaforma social. Anche se, secondo alcuni suoi stretti collaboratori, sembra si stia studiando un piano ben dettagliato per fargli avere un nuovo account. Come e dove non si sa: al momento ogni opzione possibile è al vaglio.

Un nuovo ufficio. Ma chi lo sostiene economicamente?

Tutti gli ex presidenti ricevono un compenso stabilito ai sensi del Presidential Transition Act: il denaro, che di fatto è una pensione, viene ricevuto dal presidente un mese prima di lasciare l’incarico e per i sette successivi dal termine dell’attività. Denaro sufficiente per creare e gestire un nuovo ufficio.

Dopodiché, entra in vigore il Former Presidents Act per 30 mesi: questo denaro contribuisce al finanziamento del personale dell'ex presidente. Compenso che, su base annuale, non può superare 150.000 dollari. Gli ex inquilini della Casa Bianca possono ovviamente integrare questa retribuzione per il personale con denaro privato.

E poi c'è anche una pensione vitalizia, che per Trump è fissata intorno a 219.000 dollari l’anno. Dato che ha donato il suo stipendio durante il suo mandato, il Tycoon potrebbe, però, scegliere di non beneficiare di questa opportunità.

Gli ex presidenti Barack Obama, George W. Bush, Bill Clinton e Jimmy Carter hanno tutti istituito uffici o fondazioni da quando hanno lasciato il loro incarico presidenziale. Secondi i dati relativi al 2018, gli Stati Uniti hanno speso 4,75 milioni di dollari per le spese degli ex presidenti.

Donald Trump può aver aperto questo suo nuovo ufficio grazie al contributo fissato per gli ex Commander-in-Chief ma anche grazie a contributi di privati cittadini. Tra questi spicca Christopher Ruddy, fondatore di Newsmax Media, network molto conservatore, sempre in prima linea a difesa di Trump.

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