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Usa, bloccata l'esecuzione con iniezione letale di Lisa Montgomery

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Un giudice statunitense ha concesso il rinvio dell'esecuzione a causa delle sue condizioni mentali, disponendo una nuova perizia psichiatrica. La Montgomery è l'unica donna nel braccio della morte e la prima condannata a morte dal tribunale federale in oltre 70 anni

Era prevista per oggi l’esecuzione della pena di morte con iniezione letale di Lisa Montgomery, la 52enne americana condannata per aver ucciso 17 anni fa una donna incinta aprendole la pancia con un coltello per rubarle il feto. Un giudice statunitense ha concesso il rinvio dell'esecuzione a causa delle sue condizioni mentali, disponendo una nuova perizia psichiatrica. La Montgomery è l'unica donna nel braccio della morte e la prima condannata a morte dal tribunale federale in oltre 70 anni. 

Le motivazioni del giudice

Il giudice James Hanlon del distretto meridionale dell'Indiana ha ordinato di soprassedere alla sua esecuzione e ha chiesto nuovi elementi per valutare il suo stato mentale. "Le informazioni presentate alla Corte contengono numerose prove che lo stato mentale della Signora Montgomery è così lontano dalla realtà che non può comprendere razionalmente il motivo della sua esecuzione", ha scritto nella sua decisione. La linea di difesa presentata dai legali della donna, attualmente detenuta in una prigione federale nello stato dell'Indiana, è che si trovi in uno stato mentale incompatibile con l'esecuzione, soffrendo di disturbi mentali causati da stupri e da violenze subite nell'infanzia. 

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Il violento omicidio del 2004

La condanna a morte è stata inflitta a Lisa Montgomery per il terribile omicidio commesso nel 2004, quando all’età di 36 anni viaggiò dal Kansas al Missouri per andare da Bobbie Jo Stinnett, una donna 23enne incinta all’ottavo mese, fingendo di voler acquistare uno dei cuccioli di cane da lei allevati. Una volta entrata in casa, la strangolò e le tagliò il ventre con un coltello per estrarre la bambina, ancora viva, ritrovata poi in buona salute. L’assassina aveva da poco avuto un aborto spontaneo, una perdita mai superata e fattore scatenante della sua furia omicida.

Il precedente nel 1953

L'ultima donna ad essere giustiziata dal governo americano era stata Bonnie Heady, morta in una camera a gas nel Missouri nel 1953. La donna insieme al fidanzato alcolista e tossicodipendente aveva rapito e ucciso Bobbie Greenlease, il figlio di appena 6 anni di un ricco magnate automobilistico di Kansas City. Un altro delitto che lasciò sotto shock l'America.

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