Il governatore Jared Polis, al termine di anni di dibattito e fra accese polemiche, ha firmato un disegno di legge che elimina la massima punizione. Lo stato aveva eseguito una sola esecuzione dal 1976. Opinione pubblica divisa
Il Colorado ha abolito la pena di morte, diventando il 22esimo stato Usa ad abrogarla. Il governatore Jared Polis, al termine di anni di dibattito e fra accese polemiche, ha firmato un disegno di legge che elimina la massima punizione: di conseguenza ha commutato la pena al carcere senza possibilità di libertà condizionale per tre uomini che si trovano ancora nel braccio della morte. Il Colorado ha eseguito una sola esecuzione dal 1976, anno in cui la pena capitale è stata ripristinata dalla Corte Suprema degli Stati Uniti.
Commutate le pene per tre condannati
Sono state dunque commutate nel carcere a vita senza possibilità di libertà su cauzione le sentenze delle uniche tre persone ancora nel braccio della morte. Si tratta dei poco più che trentenni Nathan Dunlap, Sir Mario Owens e Robert Ray, responsabili dell'uccisione di diverse persone ad Aurora fra la fine degli anni 1990 e gli inizi del 2000. Polis li definisce "spregevoli e colpevoli" ma spiega come la commutazione della loro pena rifletta il fatto che "la pena di morte nello stato del Colorado non può e non è mai stata gestita in modo equo".
Le proteste per la decisione del governatore
La spiegazione del governatore non soddisfa le famiglie delle vittime e spacca la popolazione. "Con un colpo di penna, Polis ha sequestrato la giustizia e messo in pericolo il nostro sistema penale", tuona la senatrice democratica Rhonda Fields che ha perso il figlio sotto i colpi di arma da fuoco sparati da Owens e Ray. Dure le critiche anche di George Brauchler, il procuratore generale della contea di Arapahoe, dove i tre uomini sono stati processati. Braucheler bolla l'abolizione della pena di morte e la commutazione delle pene come "opportunismo politico. Nel mezzo di una pandemia il governatore spazza via i verdetti unanimi di tre diverse giurie sui peggiori omicidi nella storia dello stato". Poi aggiunge: l'abolizione farà solo "sorridere i terroristi, i serial killer, gli assassini di bambini e tutti quelli che si trovano in carcere e decideranno di uccidere ancora".
Opinione pubblica divisa
La posizione di Braucheler riflette l'opinione di parte della popolazione dello stato e dell'America, l'unico paese del mondo occidentale dove vige la pena capitale. I sondaggi mostrano una spaccatura dell'opinione pubblica sul tema: secondo un sondaggio di Gallup dell'ottobre 2019, il 56% degli americani è favorevole alla pena capitale nei confronti degli assassini a fronte di un 42% contrario. Insomma una divisione netta che, negli ultimi anni, ha spostato il dibattito sulla sua attuazione: alla luce della mancanza di farmaci per l'iniezione letale a essere più popolare è il dibattito su quali metodi alternativi usare per la pena capitale.