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Morte Maradona, accuse del medico personale e dell'avvocato: "Non è stato curato a dovere"

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Polemiche sulle cause che hanno portato al decesso del campione argentino. Il legale Morla: "Lasciato solo per 12 ore" dai sanitari che si sarebbero dovuti occupare di lui. Il dottor Cahe: dopo l'operazione al cervello doveva "restare in un'area ampiamente specializzata, con una infrastruttura differente a quella di cui disponeva nella casa dove è morto"

A meno di 24 ore dalla morte, già cominciano a divampare le prime polemiche sulle cause che hanno portato al decesso di Diego Armando Maradona. Sia l'avvocato e cognato del campione argentino, Matias Morla, sia lo storico medico personale, Alfredo Cahe, hanno criticato senza mezzi termini le ultime decisioni adottate per la salute dell'ex calciatore (LA DIRETTA DALLA CAMERA ARDENTE - LO SPECIALE). 

La polemica: soccorsi in ritardo e cure inadeguate

Il legale ha postato un duro comunicato su Twitter chiedendo un'indagine approfondita sulla vicenda e spiegando che il fuoriclasse è stato "lasciato solo per 12 ore" dai sanitari che si sarebbero dovuti occupare di lui. "L'ambulanza è arrivata in ritardo di mezz'ora, un'idiozia criminale", ha attaccato Morla. Anche per il medico, il campione "non è stato curato come si sarebbe dovuto fare". Non solo Diego avrebbe dovuto restare nella clinica dove era stato operato per un edema al cervello, ha spiegato in un’intervista, a Telefé, ma doveva essere seguito “in un'area ampiamente specializzata, con una infrastruttura differente a quella di cui disponeva nella casa dove è morto, simile a quella che era a sua disposizione quando lo portammo a Cuba". In passato Cahe ha vissuto momenti molti difficili accanto a Maradona, quando era sofferente ed in crisi fisica. "Nella sua stanza - ha aggiunto - avrebbe dovuto essere sempre presente un medico", ma così non è stato, al punto che a suo avviso il decesso è avvenuto "in una maniera insolita".

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Il medico personale Cahe mette sotto accusa anche l'operazione al cervello

Nell'intervista Cahe ha anche criticato il modo in cui è stato realizzato l'intervento per l'ematoma subdurale nella Clinica di Olivos, lo scorso 4 novembre. "L'esame cardiovascolare - ha indicato - non è stato realizzato in forma completa. Diego non ha avuto la necessaria protezione. Non ho capito perché vi è stata tanta urgenza di operarlo. Mi sono rimasti molti dubbi. Non c'era bisogno di realizzare l'intervento chirurgico in forma così rapida". Infine Cahe ha rivelato che negli ultimi giorni Maradona viveva in un profondo stato di depressione. "Diego era molto triste - ha detto - e il suo psicologo mi ha chiamato per dirmi che il morale dell'ex calciatore "era a terra". Una donna vicina a lui - ha concluso - mi ha riferito che si sentiva profondamente angustiato, depresso, e che sosteneva che 'non gli restava nulla da fare nella vita'".

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