Covid nel mondo, oltre 250mila morti negli Usa. Fauci: "Direzione errata"

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L'immunologo americano esperto in malattie infettive si è detto molto preoccupato per l'aumento dei decessi e dei contagi da Coronavirus negli Stati Uniti, dove 77mila persone sono ricoverate in ospedale e i nosocomi potrebbero dover razionare le cure. Massima allerta anche in Giappone dopo il record di nuovi casi in 24 ore. Primo positivo al virus nelle Isole Samoa. Per l'Oms la seconda ondata della pandemia va sconfitta senza vaccini perché non arriveranno in tempo

La pandemia nel mondo non si arresta, con gli Stati Uniti che sono il Paese con il più alto numero di morti e contagi: da inizio pandemia 250mila vittime e 11,5 milioni di casi, dai dati della Johns Hopkins University. Preoccupato per la crescita vertiginosa di morti e contagi causati dal Covid in Usa è l'immunologo Anthony Fauci. Gli Usa stanno "andando nella direzione sbagliata", ha detto l'esperto in malattie infettive in un'intervista alla BBC. Negli ospedali americani sono ricoverate 77mila positivi al Covid e i nosocomi potrebbero dover razionare le cure. Massima allerta anche in Giappone dopo il numero record di nuovi casi in 24 ore. Il Messico è il quarto Stato al mondo con il più alto numero di decessi. Primo caso di Coronavirus nelle Isole Samoa. Per l'organizzazione mondiale della Sanità la seconda ondata va sconfitta senza vaccini perché i farmaci non arriverano in tempo (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE).

Fauci: "Situazione difficile". Record di contagi nell'esercito

Per Anthony Fauci "quando si vede un massiccio aumento dei casi quale quello attuale, in un momento in cui le persone, in numero sempre maggiore, fanno cose al chiuso, è una situazione molto difficile". Per questo motivo l'esperto ha ripetuto il suo invito a "raddoppiare" le misure sanitarie precauzionali", come le mascherine, il distanziamento e niente grandi raduni. "Sembrano cose così semplici e sappiamo che possono funzionare. Ma c'è un certo grado di stanchezza da Covid e le persone sono sfinite da queste restrizioni - ha aggiunto invitando a resistere ancora po' perché "sta arrivando l'aiuto" dai vaccini. Intanto nell'esercito americano è record di contagi: nelle ultime ventiquattr'ore si sono registrati 1.314 nuovi casi di Covid-19, secondo quanto riporta il dipartimento della Difesa. Al momento sono 25mila gli appartenenti all'Esercito che risultano ancora contagiati, mentre 44.390 sono guariti. Secondo il Pentagono, il numero di soldati risultati positivi al virus è cresciuto nelle ultime settimane fino a toccare il 6,8% dei testati.

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Negli Usa possibile razionamento delle cure

Negli Stati Uniti 77mila persone sono ricoverate in ospedale per il Covid-19. È una delle pesanti cifre, fornita da Ap, che indicano la gravità della pandemia nel Paese. In Idaho, i medici hanno avvertito che gli ospedali potrebbero dover razionare le cure. "Mai nella mia carriera ho pensato che avremmo nemmeno preso in considerazione l'idea di razionare le cure negli Stati Uniti d'America", ha dichiarato il dottor Jim Souza, direttore medico del sistema sanitario di St. Luke. Per fare fronte all'emergenza sono stati aperti molti reparti, di cui uno nel parcheggio di un ospedale a Reno, in Nevada, dove il personale sanitario è ormai sopraffatto.

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Sindaci della Florida chiedono misure urgenti

Sempre negli Stati Uniti un gruppo di sindaci della Florida ha chiesto al governatore repubblicano Ron DeSantis di rendere obbligatorio l'uso delle mascherine per contrastare l'aggravarsi della pandemia. I primi cittadini di Miami Beach, Sunrise, St. Petersburg, Hialeah e Miami Shores Village, in collegamento telefonico, hanno invitato il governatore a prendere "provvedimenti urgenti" in tempi rapidi. DeSantis, finora, è sempre stato contrario all'uso di protezioni e ha minimizzato per mesi la gravità del Covid. "La situazione - ha denunciato il sindaco di Miami Beach, il democratico Dan Gelber - mostra chiaramente che la risposta alla pandemia è orribile. Il tempo scorre e lo sta facendo velocemente, non possiamo più aspettare". La Florida è il terzo Stato più colpito degli Usa con oltre 900mila casi e 17.731 vittime.

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Massima allerta in Giappone

Il Giappone è in "stato di massima allerta" dopo aver registrato un numero record di contagi da coronavirus in 24 ore. L'annuncio è stato dato dal primo ministro Yoshihide Suga, anche se non ha previsto al momento nuove restrizioni. Nel Paese sono stati registrati più di 2.000 nuovi casi positivi al Covid-19, di cui quasi 500 a Tokyo.

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La situazione in Messico, Isole Samoa e Argentina

Secondo la Johns Hopkins University il Messico è l'undicesimo Paese con il maggior numero di contagi e il quarto con il maggior numero di morti. Il 18 novembre sono stati rilevati 502 decessi per Covid-19, numero che porta il totale dei morti nella nazione a 99.528. I nuovi casi positivi rilevati sono 3.918 per un totale di 1.015.071. Primo caso di positività al Coronavirus nelle Isole Samoa: si tratta di un uomo arrivato il 13 novembre in aereo da Auckland. Finora le Samoa erano riuscite a impedire la diffusione dell'epidemia chiudendo i loro confini a fronte di enormi perdite subite dall'industria del turismo. Il primo ministro Tuilaepa Sailele Malielegaoi ha detto che il governo deciderà nelle prossime ore se saranno adottate restrizioni per la popolazione. In Argentina, invece, sono 10.332 i nuovi casi positivi al Covid-19 e 241 i decessi. Numeri che portano il totale dei contagiati a 1.339.337 e dei morti a 36.347. Secondo il bollettino del 18 novembre del ministero della Salute argentino, la provincia di Buenos Aires rimane il distretto con più casi (597.074, di cui 2.826 ieri), seguita dalla capitale del Paese, con 154.980 di cui 384 registrati il 18 novembre.

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Oms: i vaccini non sono una soluzione magica

Secondo il direttore del programma per le emergenze dell'Organizzazione mondiale della sanità, Michael Ryan, i vaccini non arriveranno in tempo per debellare la seconda ondata di coronavirus e, per questo motivo, bisogna continuare a combattere la pandemia con misure preventive. I vaccini non sono una soluzione magica e per il momento i Paesi dovranno "scalare la collina" senza un'arma del genere, ha spiegato Ryan. "Penso che dovremo aspettare dai quattro ai sei mesi prima di raggiungere un livello di vaccinazione significativo", ha aggiunto durante una sessione di sensibilizzazione sui social network. "Molti Paesi stanno attraversando questa ondata e la supereranno, senza vaccini - ha sottolineato - dobbiamo capire e presumere che dobbiamo andare su per la collina, per il momento, senza vaccini".

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