Le vittime sarebbero state colpite con un coltello o un machete. Sono dipendenti dell'agenzia di stampa Première ligne. Due persone sono state bloccate dalla polizia e uno, un giovane pakistano di 18anni, avrebbe già ammesso la propria colpevolezza. Il ministro dell'Interno ha parlato di atto terroristico islamico. Altri 5 fermi sono stati eseguiti relativamente all'attacco. Tre sarebbero conviventi del pakistano
La procura: principale autore attacco è uno dei fermati
"Il principale autore" dell'attacco di questa mattina a Parigi è tra i due individui posti in stato di fermo dalle forze dell'ordine: è quanto riferisce la procura nazionale antiterrorismo di Parigi.
Charlie Hebdo, solidarietà alle persone colpite
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Castex: le vite delle vittime "non sono in pericolo"
La vita delle due persone ferite durante l'attacco di questa mattina in Rue-Nicolas Appert, un uomo e una donna dipendenti dell'agenzia di stampa Première Ligne, "non è in pericolo". lo ha detto il premier francese, Jean Castex, esprimendosi sul posto al fianco del ministro dell'Interno, Gérald Darmanin e della sindaca di Parigi, Anne Hidalgo. I due feriti stavano facendo una "pausa sigaretta, dinanzi alla sede di Première Ligne, quando sono stati attaccati, ha precisato un loro collega citato da BFM-TV.
Castex, lotta con tutti mezzi contro terrorismo
Conte: solidarietà per il vile attentato di Parigi
Charlie, nel 2015 la strage per le vignette (SCHEDA)
La strage alla redazione parigina del giornale satirico Charlie Hebdo del 7 gennaio 2015 rappresenta una delle pagine piu' buie della Francia del dopoguerra. Nell'attentato rivendicato da Al Qaeda nella Penisola Arabica (Ansar al-Sharia), branca yemenita della rete del terrore, morirono 12 persone. A sparare furono i fratelli Said e Cherif Kouachi e Ame'dy Coulibaly, in seguito uccisi dalle forze speciali e della gendarmeria dopo aver seminato per tre giorni il terrore nell'area di Parigi. Il settimanale satirico, dallo spirito caustico e irriverente, era nel mirino degli islamisti perché nel febbraio 2006 aveva ripubblicato le controverse caricature di Maometto del giornale danese Jyllands-Posten e spesso ironizzava sull'Islam nelle sue vignette. L'attacco fu messo a segno dal commando armato di kalashnikov che fece irruzione nella sede del giornale e uccise, tra gli altri, otto giornalisti e due agenti assegnati alla protezione del direttore, un ospite che era stato invitato alla riunione di redazione e il portiere dello stabile. A cadere sotto i colpi dei terroristi furono il direttore del settimanale, Stephan Charbonnier, detto Charb, e i più importanti vignettisti: Cabu, Tignous, Philippe Honore' e Georges Wolinski, molto famoso anche in Italia. Per la Francia si aprì una stagione di terrore che sarebbe proseguita con gli attentati del 13 novembre 2015 al teatro Bataclan, allo Stade de France e a tre ristoranti parigini, in cui persero la vita 130 persone, e con la strage di Nizza sulla Promenade des Anglais del luglio 2017 che fece 87 morti.
Parigi, media: uno dei due fermati è indo-pachistano
Il premier Castex sul luogo dell'attacco
Il premier Castex è arrivato sul luogo dell'accoltellamento. Il capo del governo è arrivato accompagnato dal ministro dell'Interno Darmanin e dal sindaco di Parigi Hidalgo.
Michel: non c'è posto per il terrore in Europa
"Non c'è posto per il terrore nel territorio europeo". Così il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, commenta l'attacco vicino all'ex sede di Charlie Hebdo, su Twitter. "Piena solidarietà col popolo francese" di fronte "a questa nuova prova", aggiunge Michel, dedicando i suoi "pensieri alle vittime del vile atto di violenza".
Inquirenti: due sospetti sono in stato di fermo
I due sospettati per l'attentato di questa mattina a Parigi sono in stato di fermo. Lo hanno reso noto fonti della magistratura, precisando di aver aperto un'inchiesta per tentato omicidio a scopo terroristico.
Francia, agenzia stampa, "mai minacce a Premieres Lignes"
ha attaccati davanti all'edificio", ha raccontato a BfmTv. "È agghiacciante", ha aggiunto, precisando che l'agenzia - che produce inchieste su svariati temi, compreso il jihadismo - "non ha ricevuto minacce".