Ragazzi e ragazze, sulla scia del caso della giovane bloccata all’ingresso del Musée d'Orsay per un vestito giudicato troppo scollato, hanno postato sui social network foto e selfie con outfit “non a norma” e gli hashtag #lundi14septembre e #liberation14. Diverse le testimonianze di istituti che hanno rifiutato l’ingresso ad alcuni alunni. Il ministro dell'Educazione, Jean-Michel Blanquer: “Basta vestirsi normalmente"
Dopo il caso del Musée d'Orsay, costretto a scusarsi con una ragazza che era stata bloccata all'ingresso per un vestito giudicato troppo scollato, in Francia arriva la sfida lanciata dai liceali al codice di abbigliamento imposto dagli istituti scolastici e giudicato “sessista”. Così sui social hanno preso piede gli hashtag #lundi14septembre e #liberation14 per invitare studenti e studentesse a presentarsi in classe vestiti a loro piacimento: tanti i selfie postati sui social, tra abiti colorati e “non a norma”.
Le regole degli istituti francesi
E negli ultimi giorni sono anche molte le testimonianze e storie di scuole francesi che hanno rifiutato l'accesso ad alcune studentesse a causa del loro abbigliamento giudicato provocante. Secondo le norme dell'Educazione nazionale, il controllo dell'abbigliamento spetta a ciascun istituto con il proprio regolamento ma resta un grande spazio di discrezionalità.
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Il ministro: “Basta vestirsi normalmente”
Ad appoggiare il movimento è intervenuta anche la popolare cantante Angèle, mentre il ministro dell'Educazione, Jean-Michel Blanquer, ha invocato "una posizione di equilibrio e buon senso: basta vestirsi normalmente - ha tagliato corto - e tutto andrà bene".