Libano, tra inflazione e blocco conti: dopo l'esplosione in molti temono di non farcela

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Paolo Fratter

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L'esplosione del 4 agosto a Beirut non ha solo causato la morte di decine di persone, ma ha anche gettato un'ombra sul futuro di un Paese già fortemente provato da una crisi economica senza precedenti. Ora ai bancomat si possono ritirare solo lire libanesi, una valuta che in poco tempo ha subito una svalutazione del 65% rispetto al dollaro. Questo è il racconto del nostro inviato

L'esplosione del 4 agosto a Beirut (FOTO - VIDEO), in Libano, non ha solo causato la morte di decine di persone, ma ha anche gettato un'ombra sul futuro di un Paese già fortemente provato da una crisi economica senza precedenti, che da diversi mesi lo sta soffocando. A ottobre, quando è divampata la protesta contro il governo guidato da Saad Hariri, determinato a imporre una tassa sulle telefonate gratuite via internet, le banche già avevano imposto un limite al ritiro di contante di 200 dollari a settimana. Le cose non sono migliorate. Anzi.

Enorme svalutazione delle lire libanesi

Ora ai bancomat si possono ritirare solo lire libanesi, una valuta che in poco tempo ha subito una svalutazione del 65% rispetto al dollaro. È un cane che si morde la coda. Gli imprenditori sono a terra e non solo non vengono concessi loro dei prestiti, ma non riescono neppure ad avere accesso al loro denaro. Che tu abbia milioni di dollari nei conti o pochi centesimi non fa differenza: i tuoi risparmi rimangono bloccati in banca. Jihan Zahawi, che nel quartiere di Gemmayzeh, dietro al porto, uno dei più colpiti dall'esplosione, gestisce un piccolo negozio ci ha raccontato questo dramma nel dramma vissuto da migliaia di imprenditori. Nel video, il racconto del nostro inviato a Beirut.

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