Bielorussia, la polizia spara sui manifestanti. Fermato e rilasciato reporter italiano

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Tumulti in 25 città del Paese, oltre 1000 arresti e almeno 51 feriti. Le forze dell'ordine usano armi da fuoco contro i cortei.  Rilasciato il reporter di Meduza, ma la Bbc denuncia altre violenze contro i giornalisti e un italiano è stato fermato e rilasciato come ha comunicato la Farnesina

La Bielorussia continua a vivere nel caos dopo le elezioni di domenica 9 agosto. Dopo che il capo dell'opposizione Svetlana Tikhanovskaya ha lasciato il Paese per rifugiarsi in Lituania, nuovi scontri, con un bilancio di almeno 51 feriti, sono avvenuti nella notte tra l’11 e il 12 durante le proteste in 25 città per la rielezione del presidente Aleksander Lukashenko. La polizia ha fatto sapere di aver arrestato oltre 1000 persone. Il ministero dell'Interno bielorusso ha affermato che gli agenti hanno usato armi da fuoco contro un gruppo di persone che protestavano a Brest, nel sud-ovest del Paese, e che uno dei dimostranti è stato ferito. Intanto anche un giornalista freelance italiano è stato fermato nei giorni scorsi nel Paese, ma è già stato rilasciato e ora si trova nell'ambasciata d'Italia a Minsk. Ne dà notizia la Farnesina.

 

Il racconto del giornalista fermato

 

"Sono stato brutalmente arrestato" dalla polizia militare bielorussa "e dopo 3 giorni senza cibo e poca acqua sono libero. Sto bene", ha spiegato in un video girato nell'ambasciata italiana a Minsk e postato su Facebook, Claudio Locatelli, il reporter italiano fermato mentre seguiva le proteste in Bielorussia. "L'Italia ha fatto un gran lavoro", ha aggiunto il freelance riferendosi al suo rilascio e annunciando che riferirà i dettagli del suo arresto una volta rientrato in Italia. 

Le forze dell'ordine hanno sparato sui manifestanti

Secondo il ministero, gli agenti hanno sparato per difendersi dopo essere stati "attaccati da un gruppo di cittadini aggressivi che avevano in mano spranghe di metallo". La polizia ha usato anche lacrimogeni, manganelli, granate stordenti e proiettili di gomma. La Bbc denuncia anche che gli agenti hanno aggredito un suo gruppo di giornalisti. Secondo le testate locali, la polizia ha arrestato cronisti nelle città di Minsk, Grodno e Brest. La forze dell’ordine bielorusse sono accusate di ricorrere alla violenza per cercare di reprimere le proteste di questi giorni, dove un manifestante è morto a causa delle percosse (GUARDA LE FOTO).

Scarcerato Solopov, il reporter di Meduza: è stato picchiato dalla polizia

L'inviato speciale del giornale online russo Meduza, Maksim Solopov, del quale si erano perse le tracce per diverse ore in Bielorussia, è stato invece scarcerato dopo essere stato in un centro di detenzione: lo riporta la stessa testata Meduza citando l'ambasciata russa in Bielorussia. Secondo il giornale, il reporter è stato picchiato e arrestato dalla polizia mentre domenica notte seguiva le proteste a Minsk contro i brogli elettorali a favore del presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko. Solopov avrebbe riportato una lieve commozione cerebrale e, secondo i diplomatici di Mosca, ritornerà presto in Russia.

L'Ue pronta a sanzioni contro Minsk

Intanto sul fronte europeo continua l'opera di moral suasion dell'Ue su Lukashenko. Bruxelles aveva definito le elezioni del Paese "né libere né eque" e aveva minacciato azioni sanzionatorie. Il ministro degli Esteri svedese, Ann Linde, in un'intervista all'emittente Svt, ha ribadito che le sanzioni contro i responsabili delle presidenziali in Bielorussia e delle violenze sui manifestanti sono un'opzione sul tavolo del consiglio Esteri europeo straordinario convocato per venerdì 15 agosto. Poi ha aggiunto che le misure restrittive potrebbero essere concordate se Minsk non rilascerà subito i detenuti delle proteste contro i risultati delle elezioni di domenica. L'11 agosto i capi delle diplomazie dei Paesi nordici e baltici, avevano pubblicato una dichiarazione dura chiedendo che la Bielorussia rilasci i manifestanti  arrestati. Un appello che era stato rivolto anche dall'Ue nel suo insieme. 

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