Hong Kong, Lam: elezioni rinviate di un anno a causa del coronavirus

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Le elezioni politiche previste per il prossimo 6 settembre, sono state rinviate al 5 settembre del 2021. La governatrice Carrie Lam ha precisato che la pandemia è "troppo grave" e per questo ha deciso di usare "la legge di emergenza dell'era coloniale" per il posticipo del voto. Ieri, per motivi diversi, il presidente Usa Donald Trump ha ipotizzato il rinvio delle elezioni negli Usa, previste per novembre, per “rischio brogli”

Le elezioni politiche di Hong Kong, previste inizialmente per il prossimo 6 settembre, sono state rinviate al 5 settembre del 2021. Lo ha annunciato in conferenza stampa la governatrice Carrie Lam che ha precisato come la pandemia di coronavirus è "troppo grave" e per questo ha deciso di usare "la legge di emergenza dell'era coloniale" per il posticipo del voto. La governatrice Lam ha aggiunto di avere "il sostegno nell'adozione di questa difficile decisione" del governo centrale, di Pechino. "E' la decisione più difficile degli ultimi 7 mesi". 

Cosa succede ora

Pechino chiederà al Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo, ramo legislativo del parlamento cinese, di decidere su come colmare il vuoto normativo che ciò creerà: la Basic Law, mini-costituzione di Hong Kong, prevede che la legislatura del parlamentino dell'ex colonia duri espressamente 4 anni. 

Cina: rinvio voto necessario e ragionevole

La Cina esprime il pieno sostegno alla decisione del governo di Hong Kong di rinviare le elezioni a causa della nuova ondata di Covid-19, con una mossa che ha mandato su tutte le furie l'opposizione pro-democrazia. "E' molto necessario, ragionevole e legale", ha commentato l'Ufficio sugli affari di Hong Kong e Macao del governo di Pechino in una breve nota, a commento dell'iniziativa. "Il governo centrale comprende in pieno e sostiene" la decisione.

HONG KONG, CHINA - JULY 30: Pro-democracy activist Joshua Wong attends a press conference after being disqualified for his Legislative Council nominations on July 31, 2020 in Hong Kong, China. Twelve prominent pro-democracy figures have received letters from electoral officers saying their Legislative Council nominations have been invalidated. (Photo by Anthony Kwan/Getty Images)

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Usa: Trump shock: “Rischio brogli, rinviare le elezioni”

Ieri, intanto, negli Usa, il presidente Trump ha ipotizzato il rinvio delle elezioni presidenziali previste per il 3 novembre. Con un tweet ha detto che il rinvio delle elezioni, un fatto senza precedenti nella storia americana, potrebbe rendersi necessario per l'elevato rischio di brogli. Uno scenario che aprirebbe la strada a una crisi costituzionale mai vista negli Stati Uniti. Trump, in caduta libera nei sondaggi, con la crisi Covid-19 che continua a fare migliaia di vittime al giorno negli Stati Uniti e con un'economia entrata in profonda recessione, starebbe quindi valutando la cosiddetta “opzione nucleare”: con il voto per posta per evitare il contagio in tempi di pandemia "le elezioni del 2020 sarebbero le più scorrette e fraudolente della storia. Sarebbero di grande imbarazzo per gli Usa", ha twittato. "Ritardare il giorno delle elezioni fino a quando la gente potrà votare in modo appropriato e sicuro?", si chiede quindi il tycoon. 

MIDLAND, TX - JULY 29: President Donald Trump speaks to city officials and employees of Double Eagle Energy on the site of an active oil rig on July 29, 2020 in Midland, Texas. Trump began his visit to the Permian Basin at a fundraising event in Odessa and concluded in Midland for a tour the oil rig and to discuss energy policy.  (Photo by Montinique Monroe/Getty Images)

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Le reazioni

Quella di Trump forse è solo una provocazione forse ma le reazioni sono subito arrivate. L’uscita non è piaciuta a gran parte dei vertici e dell'establishment del partito repubblicano: "La data del voto è scolpita nella pietra", ha reagito il leader della maggioranza conservatrice in Senato, Mitch McConnell. Mentre la speaker della Camera Nancy Pelosi ammonisce: "A decidere è solo il Congresso". Per la costituzione americana a fissare la data del voto può essere solo il Congresso. E qualunque essa sia il presidente e il vicepresidente in caso di sconfitta devono comunque lasciare la Casa Bianca categoricamente il 20 gennaio a mezzogiorno. Con la Camera attualmente in mano ai democratici è improbabile se non impossibile che la data del voto possa essere cambiata con una nuova legge. Anche se Trump, azzarda qualcuno, potrebbe sfruttare la pandemia per invocare "poteri emergenziali" che di fatto non ha. Ecco allora l'allarme lanciato dai democratici, quello della svolta autoritaria di un presidente che "sfrutta le paure e la rabbia della gente e cerca di incanalarle in maniera nativista, razzista e sessista". L’ex presidente Barack Obama ha detto che "se non lo fermiamo in tempo potrebbero accadere brutte cose, come in Europa 60, 70 anni fa".

UNSPECIFIED,  - JUNE 03: In a screengrab from the Obama Foundation, former US President Barack Obama participates in a virtual town hall on June 3, 2020. Obama spoke on reimagining policing in the wake of continued police violence as civil unrest continues across the nation after the death of George Floyd in Minneapolis police custody. ( Photo by Obama Foundation via Getty Images)

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