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Coronavirus, la Germania reintroduce il lockdown a Guetersloh

Mondo

Le restrizioni nella zona ovest tedesca, per ora, dureranno fino al prossimo 31 giugno. Le autorità locali hanno deciso la chiusura a scopo precauzionale, dopo il nuovo focolaio esploso nel mattatoio di Toennies

 

La Germania teme una nuova ondata di contagi per il coronavirus. E corre subito ai ripari per non scatenare altre gravi conseguenze sanitarie (ed economiche) legate alla pandemia. Il ministro presidente del Land Nord Reno-Vestfalia, Armin Laschet (Cdu), ha reintrodtto il lockdown nel distretto di Guetersloh, ad ovest del Paese: si tratta del primo distretto tedesco che torna alla chiusura per contrastare il diffondersi del virus. Il motivo di tanta preoccupazione è il focolaio esploso nel mattatoio di Toennies (GUARDA LA FOTOGALLERY): al momento sono 1535 i contagi registrati nel contesto della impresa della carne. (SPECIALE CORONAVIRUS - AGGIORNAMENTI IN DIRETTA)

Infezione circoscritta

 

Si tratta del focolaio maggiore mai rilevato fino ad oggi in Vestfalia e in Germania, ha sottolineato Laschet. L'infezione è molto localizzata e al momento soltanto 24 casi positivi sono stati registrati al di fuori del mattatoio, ma il lockdown viene scelto per precauzione. Si torna dunque, per ora per una settimana (fino al 31 giugno) alle misure di marzo: torna il divieto di contatto per oltre due persone, e saranno chiusi bar, palestre, cinema, teatri, musei, memoriali. Inoltre sarà proibito fare sport in luoghi chiusi. Stop anche ai pic-nic e alle grigliate all'aperto. Guetersloh, ad ovest della Germania, conta circa 370.000 abitanti. In seguito al focolaio nel mattatoio oltre 7000 persone sono finite in quarantena, ed erano già state chiuse le scuole e gli asili infantili. Anche nel vicino distretto di Warendorf sono state prese delle misure restrittive.


Cala numero vittime, ma risale R0

 

Cala il numero dei morti da coronavirus in Germania, mentre il fattore di riproduzione del Covid R0 è salito nei giorni scorsi e oggi è 1,83. Lo ha detto il presidente del Robert Koch Institut, Lothar Wieler, in conferenza stampa a Berlino. L'aumento del fattore potrebbe dipendere da alcuni grandi focolai esplosi in Germania - come quello del mattatoio Toennies nel Nordreno-Vestfalia - ma le ragioni "vengono ancora indagate". "Le misure in Germania hanno funzionato, e questo anche grazie alla popolazione che ha dato il suo contributo", ha affermato Wieler, "ma il virus e' ancora nel nostro Paese, e bisogna continuare a mantenere alta la guardia". "La pandemia non e' finita, ne' su base mondiale, ne' in Germania - ha sottolineato -. I focolai potrebbero facilmente avere un impatto sulla popolazione" (SUPERATI 9 MILIONI DI CASI NEL MONDO).

 

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