I morti legati al coronavirus negli Usa sono di più delle vittime statunitensi nei 20 anni di guerra in Vietnam. Solo nelle ultime 24 ore, i nuovi decessi negli Stati Uniti sono stati 2.200. I casi sono 1,01 milioni
Il numero di morti legati al coronavirus negli Usa ha superato quello delle vittime statunitensi nella guerra in Vietnam (AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE). I decessi di persone con il coronavirus negli Stati Uniti sono infatti 58.265 a fronte dei 58.220 soldati americani che hanno perso la vita nei 20 anni di guerra fra il 1955 e il 1975 nel Sud-Est asiatico. Solo nelle ultime 24 ore i nuovi decessi negli Stati Uniti sono stati 2.200. I casi sono 1,01 milioni, secondi i dati della John Hopkins University (LE INDICAZIONI DELLA FARNESINA SUGLI USA).
Oltre 1 milione di casi in Usa
Negli Usa si registra un terzo dei casi di tutto il mondo. Secondo le ultime proiezioni degli esperti, con l'avvio della fase 2, le vittime potrebbero diventare oltre 74 mila entro agosto. Ma questo non basta a frenare una decina di Stati Usa che, seppur a macchia di leopardo, hanno dato il via alla ripartenza di molte attività, alcune anche non essenziali come barbieri, saloni di bellezza, sale da bowling. E riaprendo spiagge (come la Florida e la California) o i cinema (come in Texas) (LA MAPPA GLOBALE DEL CONTAGIO - LE TAPPE - LE GRAFICHE).
Trump chiede riapertura scuole
La spinta ad allentare la stretta delle misure antivirus arriva direttamente dalla Casa Bianca, con il presidente Donald Trump che nelle ultime ore ha insistito anche per la riapertura delle scuole al di fuori degli “hotspot”, i focolai di contagio. Un ritorno di milioni di studenti in classe, anche se ormai solo per poche settimane, avvertono gli esperti che potrebbe costare molto caro in termini di diffusione dei contagi. Il virologo Anthony Fauci ha già annunciato che una nuova ondata di contagi nella seconda parte dell'anno "è inevitabile", come per nulla scontata sarà l'auspicata tregua estiva (LE RIAPERTURE NEI PAESI DI TUTTO IL MONDO).
Si indaga sulla Cina ma il tycoon ignorò gli allarmi degli 007
Intanto prosegue la caccia ai presunti responsabili della diffusione della pandemia. Nel mirino soprattutto Pechino: "Gli Usa stanno conducendo un'indagine seria sull'operato della Cina in risposta all'epidemia", ha detto Trump. Ma riesplode la polemica sugli allarmi degli 007 ignorati dalla Casa Bianca. Allarmi che risalirebbero al periodo tra gennaio e febbraio quando - scrive il Washington Post - le minacce costituite dal virus, dai rischi sulla sua trasmissibilità e dalle possibili catastrofiche conseguenze furono presentate al tycoon in almeno una decina di briefing, con tanto di documenti top secret. Aggiornamenti quotidiani che sarebbero di fatto stati snobbati da Trump.