Coronavirus, la Spagna riparte per zone: fase 2 "asimmetrica" fino alla fine di giugno

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Come ha spiegato il premier Sanchez, il Paese si prepara ad allentare le misure restrittive. Prime riaperture il 4 maggio, poi altre l'11. Le prime a ripartire saranno le isole, poi le grandi città. Entro fine giugno l'obiettivo di entrare "nella nuova normalità"

Anche la Spagna, come altri Paesi europei, prevede di allentare progressivamente le misure restrittive anti-coronavirus. Lo farà con riaperture 'asimmetriche' e in quattro fasi, a seconda delle zone, fino alla fine di giugno, quando si spera che il Paese entrerà in una "nuova normalità" (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI). Il premier, Pedro Sanchez, ha spiegato che ognuna delle fasi durerà circa due settimane. Alla fine di giugno, l'intero Paese potrà così entrare "nella nuova normalità", sempre se l'evoluzione della pandemia sarà sotto controllo in tutti i territori (LA DIFFUSIONE GLOBALE IN UNA MAPPA ANIMATA - LOCKDOWN E RIAPERTURE IN EUROPA E NEL MONDO).

Le prime a ripartire saranno le isole, poi le grandi città

Nello specifico, le prime a ripartire saranno le isole (Canarie e Baleari) e le zone rurali, poi sarà la volta delle città, dove si è concentrata la maggior parte dei casi di contagio, in particolare a Madrid e a Barcellona. La ripresa dell'anno scolastico è prevista per settembre. Per la fase 2 è stata pensata anche l'apertura eccezionale di alcuni centri per aiutare a conciliare vita familiare e professionale e di centri per sostenere l'Ebau, l'esame di ammissione al sistema universitario. Sanchez ha anche spiegato che si lavorerà con comuni e province per far sì che nella fase 2 "i bambini che non hanno una presenza familiare nelle case abbiano la possibilità di andare in un centro scolastico". Per quanto riguarda invece cinema, teatri e auditorium, questi potranno riaprire riducendo le capacità a un terzo (LE INFORMAZIONI DELLA FARNESINA SULLA SPAGNA).

Sì a ristoranti ed eventi all'aperto, ma con limitazioni

La fase 0, di preparazione, comincerà il 4 maggio e comprende la riapertura dei ristoranti ma solo per pasti da asporto. Nella fase 1 saranno riaperte le terrazze dei ristoranti (al 30% delle capacità). Nella fase 2 via libera agli spazi interni, ma sempre al 30%, riapriranno cinema e teatri a capienza ridotta, saranno consentite visite a monumenti e mostre con limitazioni agli ingressi e saranno ammessi spettacoli per un numero massimo di 50 persone. Gli eventi all'aperto potranno avere massimo 400 partecipanti, seduti. L'isola di Formentera (Baleari) e quelle di Gomera, El Hierro e La Graciosa, alle Canarie, potranno anticipare l'applicazione del piano di allentamento, applicando fin dal 4 maggio la fase 1, invece di aspettare come il resto del Paese l'11 maggio: da lunedì prossimo su queste isole potranno riaprire piccoli esercizi commerciali e le terrazze di bar e ristoranti, con una serie di limitazioni di posti e altre misure di sicurezza. Inoltre, è prevista la riapertura di hotel e strutture di alloggio turistiche, escluse le aree comuni.

I dati del contagio in Spagna

Con oltre 232mila contagi da coronavirus dall'inizio della pandemia, la Spagna è il secondo Paese al mondo più colpito dopo gli Stati Uniti, il terzo per numero di morti (quasi 24 mila, dopo Usa e Italia), ma è il primo in assoluto per numero di persone guarite dal Covid-19 (quasi 124 mila). Nel Paese,  il lockdown imposto finora ha già fatto sentire i suoi effetti sull'economia: nel primo trimestre del 2020 il tasso di disoccupazione è salito al 14,4% dal 13,8 del trimestre precedente. Secondo le statistiche ufficiali, alla fine di marzo il numero dei disoccupati è salito di 121.000 persone, toccando quota 3,31 milioni. Ma il numero potrebbe essere molto più alto: il dato non comprende 3,9 milioni di lavoratori lasciati a casa temporaneamente, ma che potrebbero anche non trovare più il loro impiego alla fine dell'emergenza.

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