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Coronavirus Usa, altri 1.500 morti in un giorno. Trump avverte Stati: decido io riapertura

Mondo

I decessi sono oltre 25mila, più di 600mila i casi. Il presidente: "Siamo vicini a completare il piano per riaprire". Cuomo: "Non ha potere totale". Ma il Tycoon lo attacca: prima implora aiuto, poi vuole indipendenza

L’emergenza coronavirus continua negli Stati Uniti. In totale, secondo i dati elaborati dalla Johns Hopkins University, al 14 aprile i decessi sono oltre 25.000. Più di 600.000 i casi ufficiali (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE). Intanto, il presidente Donald Trump ha avvertito gli Stati: sarà lui a decidere quando l’economia statunitense potrà ripartire. Ma il governatore di New York Andrew Cuomo non ci sta: "Non abbiamo un re, abbiamo un presidente". Immediata la replica del tycoon, su Twitter: "Chiama e implora ogni giorno, persino ogni ora, per tutte le cose, gran parte delle quali avrebbero dovuto essere responsabilità dello Stato". 

Trump: decido io quando riaprire economia Usa

Nel suo briefing alla Casa Bianca sul coronavirus, inoltre, Trump ha rivendicato di avere “l'autorità suprema” per riaprire l'economia degli Stati Uniti. Parole che sono arrivate mentre vari governatori, tra cui quelli di California, Oregon e Washington, stanno lavorando insieme per piani coordinati di riapertura delle attività imprenditoriali. Il presidente ha assicurato che “siamo vicini a completare il piano per riaprire il Paese” e ha annunciato che la decisione sarà comunicata nel giro di pochi giorni. Riguardo alle restrizioni sui viaggi dall'Europa, il tycoon ha spiegato che saranno rimosse “al momento giusto”. Potrebbe trattarsi, ha aggiunto, di settimane o mesi, dipenderà dall'evoluzione della pandemia. Secondo Trump, comunque, c’è una chiara evidenza che la strategia per rallentare la diffusione del virus sta funzionando. Il presidente ha anche sottolineato che entro fine settimana dovrebbe prendere una decisione sul ventilato taglio dei fondi Usa all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), da lui accusata nei giorni scorsi di essere troppo filocinese. Giovedì prossimo, inoltre, Trump terrà una video conferenza con i leader del G7 per coordinare le risposte nazionali alla pandemia (LE TAPPE DELL'EPIDEMIA - LE FOTO SIMBOLO - LE GRAFICHE CON I DATI - LE NOTIZIE DELLA FARNESINA SUGLI USA).

Cuomo: "Trump non ha potere totale"

Intanto, continua la polemica fra il presidente e Cuomo. Il governatore ha contestato sulla Nbc proprio la rivendicazione da parte di Trump di avere "potere totale" sulla riapertura. "Rinunciammo ad avere un re, George Washington fu presidente, non re Washington, quindi il presidente non ha un potere totale", ha detto. Poi alla Cnn ha risposto che se Trump "ordinasse di riaprire in un modo che mettesse a rischio la salute degli abitanti del mio Stato, io non lo farei". Ma il presidente ha subito replicato dicendo che Cuomo chiede cose a cui avrebbe dovuto pensare lui stesso, "come nuovi ospedali, letti, respiratori, etc.". E ha incalzato: "Ho ottenuto tutto per lui, e per chiunque altro, ed ora sembra che voglia l'indipendenza! Questo non accadrà".

Lo scontro con Fauci

Alla Casa Bianca, nel mentre, sembrano invece calmarsi le tensioni tra Trump e Anthony Fauci, il super esperto della task force Usa contro il coronavirus. Il virologo ha gettato acqua sul fuoco delle polemiche dopo l'intervista alla Cnn in cui aveva detto che se si fosse intervenuti prima si sarebbero potute salvare vite. “La mia era una risposta ipotetica. È ovvio che vi sarebbero stati meno morti", ha detto, negando che fosse una critica al presidente. "L'unica volta in cui io e la dottoressa Birx gli abbiamo raccomandato il lockdown, ha agito subito" con misure di mitigazione, ha precisato Fauci. “Il dottor Fauci è una persona straordinaria", ha detto invece Trump, dopo aver ritwittato un post che sollecitava il suo licenziamento. "Ho solo ritwittato l'opinione di un'altra persona, non tutti sono d'accordo con Fauci, ma è una persona straordinaria, abbiamo fatto un grande lavoro insieme", ha spiegato il presidente.

Walt Disney World in Florida licenzia dipendenti

Intanto, Walt Disney World in Florida ha licenziato temporaneamente circa 43mila dipendenti dopo aver chiuso i battenti il mese scorso a causa del coronavirus, insieme a Disneyland Resort in California. Lo riportano i media Usa. Il provvedimento scatterà dal 19 aprile. La società ha fatto sapere che riassumerà i lavoratori quando l'emergenza sarà superata. Tutti manterranno i benefici sanitari durante questo periodo di inattività. Al rientro i dipendenti conserveranno l'anzianità di servizio e il livello salariale.

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