Coronavirus, la stazione sciistica austriaca di Ischgl sotto accusa: chiusa troppo tardi

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La rinomata località del Tirolo ha chiuso gli impianti e i locali solo il 12 marzo, nonostante fossero già stati individuati casi positivi. Così è diventata un focolaio e tanti vacanzieri hanno portato il virus nei loro Paesi, come scrive il Der Spiegel

Centinaia di persone provenienti da Danimarca, Norvegia, Svezia, Germania e altri Paesi europei sarebbero state contagiate dal coronavirus (LA DIRETTA - LO SPECIALE) mentre si trovavano in vacanza a Ischgl, rinomata località sciistica nella valle del Paznaun, in Austria. Ora, secondo quanto riporta Der Spiegel, sono sotto accusa le autorità locali per non aver preso provvedimenti per tempo, lasciando impianti e locali aperti anche quando era ormai noto che si trattava di una zona focolaio del virus. Questi ritardi avrebbero causato la diffusione del virus in diversi Paesi d’Europa.

Gli impianti chiusi solo il 12 marzo

Nota per essere la "Ibiza delle Alpi", Ischgl, che si trova in Tirolo, è una delle mete più famose per sciare in Europa. Qui si tengono anche grandi concerti che negli anni hanno portato artisti come Lenny Kravitz, Mariah Carey, Robbie Williams, i Muse. Il 2 maggio 2020 sarebbe dovuta essere la volta di Eros Ramazzotti: l’evento è stato ovviamente cancellato. A Ischgl, che ha una popolazione di 1500 persone che diventano oltre 10mila durante la stagione sciistica, si è continuato a sciare anche dopo i primi tamponi che hanno confermato persone positive al coronavirus. La chiusura di piste e impianti è arrivata solo il 12 marzo, quando il provvedimento è stato adottato da tutto il Tirolo.

I casi individuati in Islanda

Il 29 febbraio in Islanda sono state individuate 15 persone contagiate: entro qualche giorno si è potuto constatare come tutti i casi fossero riconducibili a persone che erano effettivamente state a Ischgl (e tutte nello stesso albergo), tanto che il 5 marzo l'Islanda ha messo tra le aree a rischio, inseme a Cina, Corea del Sud, Iran, Italia, anche la zona di Ischgl. Si è poi scoperto che tutte queste persone erano state al Kitzhloch, un locale per l'apres ski, l’aperitivo di fine giornata sciistica. Positivo è stato trovato anche un cameriere di questo bar, che è stato poi chiuso solo il 9 marzo.

La valle è ora in quarantena

Al momento la valle è in quarantena e la stessa stazione sciistica consiglia a tutti coloro che sono stati a sciare a Ischgl dal 28 febbraio in poi, di rimanere per 14 giorni di auto isolamento. Il governo austriaco ha individuato due zone rosse venerdì 13 marzo. Il cancelliere Sebastian Kurz ha annunciato l'isolamento della valle Paznaun e del centro sciistico St.Anton, dove si registrano dei focolai. Negli ospedali, che sono di competenza dei laender, è stato introdotto un divieto di visite, ad eccezione dei reparti di pediatria e cure palliative.

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