Il senatore conquista con ampio vantaggio i caucus nello Stato: per lui è il terzo successo nelle primarie dem. “Vinceremo in tutto il Paese”, dice. Secondo Biden, terzo Buttigieg. Occhi puntati sul Super Tuesday del 3 marzo
Il senatore Bernie Sanders. ha vinto con ampio vantaggio i caucus in Nevada. Per lui è la terza vittoria nelle primarie dem: ancora una volta, quindi, sembra affermarsi come l’anti-Trump e lancia la volata alla conquista della nomination democratica (COME FUNZIONANO LE PRIMARIE USA). “Vinceremo in tutto il Paese”, ha detto trionfante Sanders. A lui sono arrivate anche le congratulazioni del presidente Usa. “Sembra che il pazzo Bernie” Sanders “abbia fatto bene in Nevada. Biden e gli altri sono deboli e non c'è possibilità che mini-Mike Bloomberg possa rilanciare la sua campagna dopo la peggiore perfomance della storia in un dibattito presidenziale. Congratulazioni Bernie, e non ti far strappare" la vittoria, ha scritto su Twitter Trump alludendo alla possibilità che i democratici, come accaduto nel 2016, possano strappare la nomination a Sanders.
In Nevada primo Sanders, secondo Biden
Per ora, comunque, i tentativi dei rivali di fermare la corsa del senatore sono andati a vuoto. I riflettori sono ora puntati sul vero test per i candidati dem, il Super Tuesday del 3 marzo. In Nevada, dietro Sanders si è piazzato Joe Biden: un risultato che, alla luce delle delusioni dell'Iowa e del New Hampshire, lo soddisfa. Davanti al suo popolo, ha precisato di non essere un socialista, di non essere un plutocrate: "Sono un democratico orgoglioso di esserlo. Vinceremo in South Carolina e il Super Tuesday", ha detto Biden sorridendo dal palco del suo quartier generale di Las Vegas.
Deluso Buttigieg
È arrivato solo terzo - staccato di quasi 30 punti dal vincitore, secondo i dati preliminari - Pete Buttigieg, finora spina nel fianco di Sanders. L’amarezza di Mayor Pete, anche se composta, è emersa quando ha commentato i risultati. Si è congratulato con Sanders, ma ha invitato a valutare attentamente i pericoli e le conseguenze di una sua possibile nomination. "Il senatore Sanders crede in una rivoluzione ideologica inflessibile che esclude molti democratici, per non parlare dei molti americani che taglia fuori", ha avvertito Buttigieg.
Occhi puntati sul Super Tuesday
Il Nevada, poi, ha riservato una nuova pesante sconfitta a Elizabeth Warren, inchiodata solo al quarto posto. Per la senatrice, considerata da molti osservatori ormai all'ultima spiaggia, si è trattato di un nuovo schiaffo che conferma le difficoltà a decollare della sua campagna elettorale. Delusa anche Amy Klobuchar, che non è arrivata neanche al 5% delle preferenze ai caucus. "Abbiamo fatto meglio delle attese", ha detto nel tentativo di consolare i suoi sostenitori. "Continueremo la nostra campagna”, ha aggiunto. In Nevada non ha corso Michael Bloomberg: l'ex sindaco di New York sta scaldando i motori per la sua discesa in campo durante il Super Tuesday. L’appuntamento del 3 marzo è il test cruciale per i candidati democratici, quello che potrebbe dare una scossa decisa alla corsa alla Casa Bianca restringendo il numero dei candidati e aprendo il vero scontro, quello con Trump.