È un turista cinese la prima vittima da coronavirus fuori dai confini asiatici. Il 17enne friulano bloccato per due volte a Wuhan è in Italia. Il bilancio sale a oltre 1500 morti
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Coronavirus, un morto in Francia: è primo fuori da Asia
Una persona è morta in Francia per le conseguenze del coronavirus. Si tratta della prima vittima fuori dall'Asia. Lo ha annunciato il ministro della Sanita' francese precisando che la vittima e' il turista cinese di 80 anni, primo ricoverato per il coronavirus che era arrivato in Francia dalla provincia di Hubei il 5 gennaio ed era stato ricoverato in isolamento il 25. Le sue condizioni si erano aggravate velocemente.
Coronavirus, un morto in Francia
Un paziente con il coronavirus è morto in Francia, è il primo caso fuori dall'Asia, epicentro dell'epidemia di Covid-19. Lo ha reso noto il ministero della Salute francese.
Il tweet del ministro della Difesa Lorenzo Guerini: "Bentornato a casa Niccolò"
Coronavirus, altri 67 casi sulla Diamond, 8 a Tokyo
Ci sono altri 67 casi di contagio da coronavirus accertati sulla nave da crociera Diamond Princess, ferma nella baia di Yokohama, in Giappone. Sono 285 in tutto i casi a bordo. Sulla nave ci sono anche 35 italiani che, tuttavia, non presentano al momento alcun sintomo. Agli aggiornamenti quotidiani forniti dal ministro della Salute nipponico Katsunobu Kato, si aggiunge anche quello delle autorità sanitarie metropolitane di Tokyo, secondo cui ci sono nella capitale altri 8 casi accertati di infezione.
Coronavirus, Sileri: "Partiti con 2 unità di biocontenimento"
"Siamo partiti con due unità di biocontenimento, quindi eravamo pronti, in caso di necessità, per riportare anche un altro soggetto di altri Paesi in caso di malattia". Lo ha riferito il Viceministro Pierpaolo Sileri all'aeroporto di Pratica di Mare, dopo l'arrivo di Niccolò, il diciassettenne di grado tornato da Wuhan. "L'Italia con questo Governo - ha concluso Sileri - mostra davvero quanto sia pronta ad affrontare emergenze come questa e quanto il nostro addestramento sia davvero speciale".
Coronavirus, in Thailandia infermiera infettata: in tutto 34 casi
Nuovo caso di coronavirus in Thailandia: un'infermiera 35enne è risultata positiva ai test, portando a 34 il numero totale dei pazienti nel Paese asiatico. Lo ha riferito il direttore generale dei dipartimento di controllo delle malattie, Suwannachai Wattanayingcharoenchai. "Fa parte dello staff medico, ha avuto stretti contatti con un altro paziente confermato che sta ricevendo cure al Bamrasnaraduna Infectious Disease Institute", ha spiegato, senza dare altre indicazioni sulla donna.
Coronavirus, Romano (Pd): "Ora rimpatriare italiani su Diamond"
"Ottima notizia il rientro di Niccolò da Wuhan. Ora però il Ministro Di Maio si attivi con assoluta urgenza per riportare a casa gli italiani fermi sulla Diamond Princess, che da troppi giorni sono di fatto bloccati dall'indecisione delle autorità giapponesi, che sta assumendo contorni ormai intollerabili". Lo scrive su Facebook Andrea Romano, deputato del Pd e membro della Commissione Esteri di Montecitorio. "Nessuno di loro presenta sintomi da infezione da Coronavirus, eppure nessuno di loro può ricongiungersi alla famiglia e tutti sono costretti a permanere sulla nave in condizioni di crescente pericolosità. Chiediamo quindi che il Ministero degli Esteri attivi subito un'operazione simile a quella realizzata questa notte dagli Stati Uniti, che ha permesso di evacuare dalla Diamond Princess tutti i cittadini statunitensi presenti a bordo", aggiunge.
Coronavirus, posticipato sbarco Diamond Princess
A parte gli anziani e gli americani è stato posticipato lo sbarco per tutti gli altri passeggeri della Diamond Princess, la nave da crociera ormeggiata da giorni nella baia di Yokohama per il rischio di coronavirus. Lo ha annunciato il presidente dell'armatore, Jan Swartz, in una lettera che il capitano ha letto ai passeggeri. Invece del 19 febbraio, le persone cominceranno a scendere dalla nave a partire dal 21 febbraio "e nei giorni a seguire", ha precisato Swartz sottolineando che il ritardo è dovuto all'impossibilità di completare tutti i test entro la data prevista.