Impeachment, Trump esulta dopo l’assoluzione: “È stata una vergogna, ha vinto l’America”

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Il discorso del presidente Usa in diretta tv, una “festa” - come l’ha definita - per celebrare la fine di “un calvario”. "Ho attraversato l'inferno senza aver fatto nulla di male nella mia vita", dice. Poi attacca i suoi nemici e definisce Pelosi "una persona orribile”

"Assolto! Ha vinto l'America". È così che Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, esulta dopo l'assoluzione al Senato nel processo per l'impeachment. Lo fa in un discorso di oltre un’ora alla Casa Bianca in cui celebra la sua vittoria ma si vendica anche attaccando i suoi nemici. Il tutto, mentre i democratici sono in un momento di caos: le primarie di lunedì scorso non hanno ancora un vincitore e l'attesa sembra prolungarsi, dopo che il presidente del partito ha chiesto il riconteggio dei voti. "Ho attraversato l'inferno senza aver fatto nulla di male nella mia vita", per un processo che è stato "una vergogna", una "ingiustizia politica", "ci sono persone che dovrebbero vergognarsi per quello che hanno fatto", ha detto Trump.

“Hanno cercato di distruggerci”

Per il tycoon sono state le giornate più lunghe da quando è alla Casa Bianca e il suo viso e la sua voce lasciano trapelare una grande stanchezza. Ma Trump non sta nella pelle, dopo che il Senato lo ha prosciolto dalle accuse di abuso di potere e ostruzione al Congresso. "Hanno cercato di distruggerci", ha detto, parlando di tre anni di ingiustizie, di caccia alle streghe, di persecuzione. “È stato un calvario, per la mia famiglia e per il nostro grande Paese", ha aggiunto. E ancora: "Non so se un altro presidente sarebbe sopravvissuto a tutto questo e non dovrà mai più succedere”.

La “festa” di Trump

Trump ha parlato prima davanti alla platea del National Prayer Breakfast, uno degli eventi più importanti dell'anno a Washington, ed è salito sul palco sbandierando la prima pagina di un giornale su cui a caratteri cubitali campeggia il titolo “Acquitted”, assolto. Poi, qualche ora dopo, è intervenuto dalla Casa Bianca, in diretta tv su tutte le principali emittenti, rivolgendosi alla nazione e al mondo per ribadire la sua innocenza e ringraziare chi lo ha aiutato ed è rimasto con lui. Non è una conferenza stampa, né una tradizionale dichiarazione presidenziale, ma - come lui stesso l'ha definita - "una festa". Da celebrare - ha detto guardando fisso le telecamere - c'è la fine di "una vergogna", quella messa in stato di accusa voluta da "persone disoneste e corrotte” che, per il tycoon, “hanno fatto di tutto per distruggerci e per ferire la nazione”.

Su Nancy Pelosi: "Una persona orribile, cattiva"

Il presidente non ha risparmiato frecciatine e attacchi. A James Comey, ex direttore dell'Fbi che indagava sul Russiagate (LE TAPPE DELLA VICENDA) ed è stato licenziato dopo una testimonianza davanti alla commissione di Capitol Hill sulle possibili relazioni tra la campagna di Trump e il governo di Mosca. “Se non avessi licenziato Comey, che è stato un disastro, probabilmente non sarei neppure qui adesso”, ha detto Trump. Al capo della Commissione intelligence Adam Schiff, “una persona maligna e orribile". Al senatore repubblicano Mitt Romney, unico del suo partito ad aver votato per la messa in stato di accusa per "abuso di potere", definito "un mancato candidato presidente" che "usa la religione come una stampella: può succedere quando fallisci così malamente". E poi, soprattutto, a Nancy Pelosi, la speaker della Camera - terza carica dello Stato - che due sere fa ha stracciato la copia del discorso sullo stato dell'Unione pronunciato in Congresso. Trump l’ha etichettata come "una persona orribile, cattiva". "Trump ha stracciato la Costituzione, il suo è un manifesto di bugie e falsità", ha detto Pelosi per giustificare il suo clamoroso gesto.

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