Usa 2020, primarie dem: risultati Iowa in ritardo. Sanders: sono in testa con il 29%

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L’esito slitta alle 23, ora italiana. Il team del senatore del Vermont dà come secondo Buttigieg, seguito da Warren e Biden. Trump: "Il caucus dei democratici è un disastro totale. Non funziona niente, proprio come hanno guidato il Paese"

Le primarie democratiche per la Casa Bianca (COSA C'È DA SAPERE) partono con qualche difficoltà: la macchina organizzativa del partito va in tilt e negli Stati Uniti non si conoscono ancora i risultati dei caucus dell'Iowa, che danno il via alla competizione. Il partito democratico dello Stato del Midwest ha annunciato che prevede di diffondere "la maggior parte" dei risultati alle 16 ora locale, le 23 in Italia. Il presidente del partito Troy Price ha spiegato che si stanno verificando manualmente i voti con i backup cartacei ma che il sistema "è più lungo del previsto". Intanto la campagna di Bernie Sanders diffonde i suoi risultati interni corrispondenti a circa il 40% dei caucus in Iowa, dai quali emerge che il senatore del Vermont è primo nel conteggio finale con il 29,66%, seguito da Pete Buttigieg col 24,59%. Donald Trump, vincitore delle primarie repubblicane, parla di “grande vittoria” e su Twitter attacca: "Il caucus dei democratici è un disastro totale. Non funziona niente, proprio come hanno guidato il Paese. L'unica persona che può cantare una grandissima vittoria in Iowa la notte scorsa è Trump". (COME FUNZIONANO LE PRIMARIE USA - L'ULTIMO DIBATTITO TRA I CANDIDATI DEM)

I risultati parziali dello staff di Sanders

Secondo la campagna di Sanders, dopo il senatore del Vermont e Buttigieg ci sarebbe la senatrice Elizabeth Warren col 21,24%. Joe Biden quarto col 12,37%, mentre la senatrice Amy Klobuchar è al 11%. Sotto l'1% gli altri candidati. Se il trend fosse confermato, si tratterebbe di un risultato superiore alle attese per Sanders e di un exploit per Buttigieg, che si imporrebbe come leader moderato ai danni di un molto deludente Biden e di una Klobuchar comunque in rimonta. La Warren dimostrerebbe invece di poter rimanere in corsa nel duello a sinistra con il senatore del Vermont. La campagna di Sanders ha giustificato così la decisione di diffondere dati parziali interni: "Riconosciamo che questo non rimpiazza i dati completi del partito democratico dell'Iowa ma crediamo fermamente che i nostri supporter abbiano lavorato troppo a lungo per vedere ritardati i risultati del loro lavoro".

Le cause del ritardo

"Abbiamo trovato incongruenze nel riportare tre serie di dati", ha spiegato il partito, che ha cambiato le regole proprio per evitare le contestazioni del 2016 di Bernie Sanders e ha deciso per la prima volta di comunicare i dati del primo e del secondo voto, nonché quello dei delegati conquistati. "Oltre ad usare sistemi tecnologici per tabulare i risultati, abbiamo usato foto e documentazione cartacea per confermare che tutti i risultati corrispondano", ha spiegato il partito, escludendo un flop dell'app usata, hackeraggi e intrusioni. 

L’attesa dei candidati

"Stanotte è l'inizio della fine di Donald Trump, il presidente più pericoloso della storia Usa, un presidente corrotto, un bugiardo patologico", ha intanto detto il senatore Bernie Sanders a Des Moines (VIDEO), in attesa dei risultati, mentre la rivale Elizabeth Warren ricorda che “la nostra agenda non è solo quella dei democratici, è un'agenda per America". Contro il presidente Usa anche Joe Biden che, sul palco del suo quartier generale insieme alla moglie Jill, dichiara: "Non possiamo consentire a Donald Trump di essere rieletto. Sono pronto a dargli il soprannome di ex presidente" (VIDEO). Mentre Pete Buttigieg punta sull’ottimismo: "Che nottata! Non sappiamo i risultati dell'Iowa ma andremo in New Hampshire vittoriosi. Siamo gli unici che abbiamo una nuova idea per Washington".

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