Coronavirus, Wuhan: i luoghi chiave della città in quarantena. MAPPE

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Gabriele De Palma e Raffaele Mastrolonardo

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Non molto nota in occidente prima del Coronavirus, Wuhan è un centro nevralgico per gli spostamenti di cose e persone attraverso la Cina. Proviamo a conoscerla meglio con l’aiuto di una serie di cartine geografiche

Atmosfera irreale a Wuhan, l’epicentro della diffusione del nuovo Coronavirus nCoV che ha causato lo stato di emergenza sanitaria globale. Tutte le vie comunicazione per e dalla città sono bloccate, stazioni del treno, aeroporti e metropolitana sono chiuse dal 23 gennaio, si entra e si esce solo in auto e solo con speciali autorizzazioni. Wuhan è in quarantena. Di giorno le strade sono pressoché deserte, solo farmacie e supermercati aperti, quasi tutti gli altri negozi serrati, lunghe code negli ospedali. Di notte i cittadini si fanno coraggio aprendo le finestre e urlando un incitamento a resistere.
Alcune caratteristiche della città la rendono particolarmente complessa la gestione di un’epidemia, non solo perché è molto popolosa ma anche e soprattutto per il ruolo strategico che riveste nei trasporti. Prima del Coronavirus nCoV Wuhan era per lo più ignota all’opinione pubblica nostrana, proviamo a conoscerla meglio con l’aiuto di una serie di mappe.




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Dimensioni

In realtà i più attenti ricorderanno che la famosa e tanto osteggiata Diga delle tre gole sul Fiume Azzurro, lo Yangtze, fu pensata per favorire proprio lo Hubei, regione spesso vittima di allagamenti, di cui Wuhan è la capitale. È la settima città più popolata della Cina, sono undici milioni i residenti, divisi amministrativamente in tredici distretti tutti intorno ai laghi generati dall’incontro del Fiume Azzurro con il suo principale affluente, il fiume Han. L’economia è vivace e nella provincia sono presenti anche stabilimenti di produzione di Toyota e Apple, oggi chiusi. La superficie occupata dal Comune è pari a quasi 9mila km quadrati, più o meno tre volte la superficie di Roma (vedi immagine sotto). Ogni giorno però Wuhan si popola anche di visitatori provenienti da altre città della Cina e del mondo e il numero di esseri umani cresce sensibilmente.

 

 

Strade

Wuhan è infatti al centro di due direttrici autostradali basilari per la Cina. Sulla direttrice nord-sud Wuhan è più o meno a metà tra Pechino e Hong Kong, mentre su quella est-ovest è in mezzo alla tratta Shanghai-Chengdu (vedi immagine sotto). La città è quindi un nodo nevralgico dei trasporti di cose (mosse anche per via fluviale) e di persone. Gli accessi stradali e autostradali a Wuhan sono stati bloccati dalle forze dell’ordine - e anche ostruiti con massi - a partire dal 23 gennaio.

 

 

Treni

Tre le stazioni ferroviarie principali della città, molto trafficate tanto da far guadagnare a Wuhan l’appellativo di Chicago cinese. Le tratte ferroviarie nazionali infatti ricalcano quelle autostradali, ponendo anche per il traffico su rotaia Wuhan al centro della Cina. I treni ad alta e altissima velocità accorciano ulteriormente le distanze e se in auto per andare da Wuhan a Shanghai il viaggio di più di ottocento Km non è brevissimo, andandoci in treno si arriva in quattro ore. La stazione di Hankou, una di quelle per treni ad alta velocità, dista pochi isolati dal Mercato del pesce in cui si suppone - senza però che vi sia la certezza - il Coronavirus sia passato per la prima volta da un animale all’uomo.

Aeroporto

Un aeroporto internazionale, il Wuhan Tianhe, e due di dimensioni più ridotte connettono la capitale dello Hubei al resto del mondo. Tutte le principali compagnie aeree occidentali e orientali hanno Wuhan tra lo loro destinazioni. Per dare un’idea della crescita del traffico aereo passeggeri nella città, il nuovo aeroporto è stato inaugurato nel 2017, anno in cui fu chiuso il ‘vecchio’ aeroporto, costruito nel 2010 ma ormai non più in grado di sopportare gli 880 voli internazionali ogni ora. Per questo l’ultima cifra ufficiale sul numero di passeggeri - 20 milioni nel 2016 - è poco attendibile e sicuramente molto più basso del traffico del 2019.
L’aeroporto internazionale di Wuhan Tianhe ha inoltre una particolarità che lo rende molto attraente per le compagnie aeree e gli operatori turistici. Se usato come scalo su una tratta internazionale che non termina in una destinazione cinese (ad esempio, Milano-Tokyo), chi arriva all’aeroporto internazionale di Wuhan ha la possibilità di fermarsi in Cina per 144 ore senza necessità di un visto. Sei giorni. L’aeroporto è stato chiuso al traffico commerciale il 23 gennaio.

Metropolitana

La prima linea della metropolitana di Wuhan è stata inaugurata nel settembre del 2010. A fine 2018 le linee attive erano nove e hanno trasportato quasi tre milioni di passeggeri ogni giorno. Fino al 23 gennaio 2020, quando sono state tutte chiuse per contenere la diffusione del Coronavirus. Ora a Wuhan si circola, poco, solo con mezzi privati.

Ospedali

Sono 44 gli ospedali di grado III livello A, che è il massimo dal punto di vista qualitativo per gli standard cinesi. Sembrano molti anche per una popolazione così numerosa ma invece il sistema sanitario cittadino ha mostrato la corda. Personale e dotazione sanitaria numericamente non sufficienti per far fronte a una tale emergenza, perfino le mascherine per proteggere il respiro esaurite molto prima di soddisfare la richiesta di questi giorni. Per ovviare alla lacuna di posti letto, il governo ha deciso di costruire due nuove strutture, destinate esclusivamente all’emergenza e che saranno in grado di ospitare rispettivamente mille e milletrecento posti letto. Entrambi costruiti nel tempo record di dieci giorni.

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