Tramite le impronte digitali, gli esperti forensi hanno identificato ufficialmente il corpo dell'ex cestista, tra i 9 recuperati dai detriti dell'elicottero schiantatosi il 26 gennaio vicino Los Angeles. Proseguono le indagini per appurare le cause dell’incidente
Gli esperti forensi hanno identificato ufficialmente il corpo di Kobe Bryant (LA FOTOSTORIA - CHI ERA BLACK MAMBA), tra i nove recuperati dai detriti dell'elicottero che si è schiantato tre giorni fa su una collina vicino Los Angeles. L'ex star dell’Nba, 41 anni, è stata identificata dalle sue impronte digitali. Identificati anche due uomini e una donna: si tratta di John Altobelli, 56 anni - allenatore di baseball morto nell'incidente con sua moglie Keri e la loro figlia Alyssa -, il pilota di elicotteri Ara Zobayan, 50 anni, e Sarah Chester, 45 anni (CHI ERANO LE VITTIME). Gli inquirenti stanno ancora lavorando per identificare gli altri cinque morti, tra cui la figlia di Kobe Bryant, Gianna, 13 anni, che era in elicottero con suo padre (IL PATTO CON LA MOGLIE: MAI IN ELICOTTERO INSIEME).
Proseguono le indagini
Nel frattempo proseguono le indagini per appurare le cause dell'incidente, e ieri i media Usa hanno diffuso l'audio dell'ultimo colloquio tra il pilota e la torre di controllo. Dopo uno scambio di comunicazioni sulla visibilità e le condizioni del vento, l'addetto lo ha avvertito che stava "volando ancora troppo basso". Ma non ha ricevuto alcuna risposta. Zobayan aveva chiesto un'autorizzazione speciale a volare nella nebbia fitta pochi minuti prima dello schianto, ed era ad un'altezza di 427 metri. Poi ha informato che stava salendo per evitare uno strato di nubi. Prima che il mezzo scomparisse dal radar, un controllore ha tentato di comunicare con lui dicendo che era troppo basso perché il volo potesse essere seguito. Gli ultimi dati ricevuti dall'elicottero risalgono alle 9.45, 39 minuti dopo il decollo (GLI SPORTIVI MORTI NEI DISASTRI AEREI).
Previsto tributo durante la cerimonia degli Oscar
Mentre in tutto il mondo si moltiplicano gli omaggi e le manifestazioni di affetto per la leggenda del basket, anche l'Academy of Motion Picture Arts & Sciences, l'ente che organizza la cerimonia degli Oscar, ha fatto sapere che intende rendere un tributo all’ex campione dell'Nba scomparso. Durante la serata ci sarà quindi un ricordo dedicato a Bryant, che nel 2018 aveva vinto la statuetta per il miglior cortometraggio animato con il film autobiografico di cinque minuti “Dear Basketball”, da lui stesso scritto e prodotto e al quale aveva anche prestato la voce. Intanto la rivista Time ha deciso di onorare la sua memoria dedicandogli la copertina del prossimo numero, in edicola il 31 gennaio (L'ADDIO DEI FAN - L'OMAGGIO DI SAN SIRO).