Duro avvertimento del consigliere di Khamenei a Trump: "Nemmeno la sua morte vendicherà Soleimani". Folla a Teheran per commemorare il generale. La risposta del presidente Usa: "Reagiremo in maniera sproporzionata". La Nato: "L'Iran non avrà mai un'arma nucleare"
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"L'invito al ministro degli esteri iraniano Zarif è aperto ed è nel dna dell'Europa essere aperti al dialogo, in quanto solo nel dialogo si trovano le soluzioni". Risponde così uno dei portavoce della Commissione europea a chi gli chiedeva maggiori informazioni sull'invito rivolto dall'Ue a Zarif a recarsi a Bruxelles a seguito della crisi Usa-Iran. "C'è una comune comprensione fra entrambe le parti (Ue e Iran, ndr) a evitare una escalation e dobbiamo trovare il modo per farlo", ha aggiunto il portavoce, che poi si è detto "certo che l'invito sarà accolto molto presto" dall'Iran. "Ma dobbiamo tenere presente che l'agenda è in evoluzione, è dinamica e le cose cambiano di ora in ora e dunque non siamo in grado di poter prevedere cosa accadrà nelle prossime ore", ha concluso.
Soleimani: era a Baghdad per negoziato riservato con Sauditi
Il generale iraniano Qassem Soleimani, ucciso nel raid Usa del 3 gennaio scorso, si trovava a Baghdad per condurre una trattativa riservata con l'Arabia Saudita per conto del proprio Paese. E' quanto, stando alle dichiarazioni raccolte dalla National Iraqi News Agency, ha rivelato oggi il premier iracheno Adil Abdul-Mahdi. Soleimani sarebbe volato a Baghdad con un messaggio del suo governo in risposta a un altro proveniente da Riad, nel corso di un negoziato diplomatico finalizzato ad allentare le tensioni tra i due Paesi attraverso la mediazione irachena.
Nucleare, GB preoccupata per annuncio Teheran
L'annuncio dell'Iran di non rispettare più alcuna limitazione prevista dal Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA, l'accordo sul nucleare) circa l'arricchimento dell'uranio, spaventa il Regno Unito che si confronterà urgentemente con i paesi partner dell'accordo per decidere i prossimi passi da intraprendere. Lo ha fatto sapere un portavoce del primo ministro britannico, Boris Johnson.
Folla a Teheran per il corteo funebre del generale Soleimani
Pakistan: non faremo parte di questo conflitto
Il Pakistan non sarà parte di questo conflitto regionale e non offrirà il proprio territorio (per usarlo) contro qualsiasi altro Stato". Lo ha detto il ministro degli Esteri pachistano, Shah Mahmood Qureshi, informando il Senato sulle tensioni in Medio Oriente dopo l'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani per mano degli Stati Uniti, aggiungendo che Islamabad può svolgere solo un ruolo di pacificatore.
Di Maio: chi appoggia guerra ci espone a ritorsioni
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, invita alla moderazione nell'affrontare le crisi internazionali che riguardano in questo momento la Libia e l'Iran. In un lungo post su Facebook, invita a non ripetere gli errori del passato e ammonisce che "chi crede alla violenza sta esponendo tutti gli italiani a un pericolo di ritorsioni". Il capo della diplomazia italiana avrà un "punto sulla situazione" nel pomeriggio alla Farnesina. "Sono in continuo contatto con i miei omologhi europei e non solo. L'8 sarò al Cairo, poi Algeria e Tunisia", ha comunicato.
Libia, Salvini: italiani rappresentati in modo indegno
Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo
"No ad azioni militari"
Fino a che punto si spingerà la tensione tra Iran e gli Usa?
Ue: invito Zarif a Bruxelles è aperto
"L'invito al ministro degli esteri iraniano Zarif è aperto ed è nel dna dell'Europa essere aperti al dialogo, in quanto solo nel dialogo si trovano le soluzioni". Risponde così uno dei portavoce della Commissione europea a chi gli chiedeva maggiori informazioni sull'invito rivolto dall'Ue a Zarif a recarsi a Bruxelles a seguito della crisi Usa-Iran. "C'è una comune comprensione fra entrambe le parti (Ue e Iran, ndr) a evitare una escalation e dobbiamo trovare il modo per farlo", ha aggiunto il portavoce, che poi si è detto "certo che l'invito sarà accolto molto presto" dall'Iran. "Ma dobbiamo tenere presente che l'agenda è in evoluzione, è dinamica e le cose cambiano di ora in ora e dunque non siamo in grado di poter prevedere cosa accadrà nelle prossime ore", ha concluso.
Le Maire: rischio di un rafforzamento dell'Isis
C'è il rischio di "un nuovo rafforzamento dell'Isis" a causa dell'acuirsi delle tensioni con l'Iran: è quanto ha affermato il ministro degli Esteri francese, Bruno Le Maire, in un'intervista all'emittente France Inter. "Bisogna sempre chiedersi a chi conviene questa instabilità e che ci guadagna. L'instabilità in Medio Oriente favorisce oggi una sola organizzazione: il gruppo dello Stato islamico", ha spiegato il capo della diplomazia francese, secondo il quale "tutte le tensioni di questo momento avranno un impatto sulla crescita economica globale".
Bandiere in fiamme
Gli iraniani hanno dato fuoco a una bandiera americana e israeliana durante la processione funebre per il comandante Soleimani, il capo paramilitare iracheno Abu Mahdi al-Muhandis e altre vittime dell'attacco americano nella capitale Teheran il 6 gennaio 2020.
La figlia di Soleimani: "Giorni bui per Usa e Israele"
La figlia del generale Qassem Suleimani, Zeinab, ha minacciato che "verranno giorni bui per gli Stati Uniti e Israele". Lo ha dichiarato nel suo intervento durante la cerimonia funebre del padre a Teheran, ucciso in un raid Usa a Baghdad. "Pazzo Trump, non pensare che tutto sia finito con il martirio di mio padre", ha affermato rivolta al presidente statunitense. La donna, in lutto, ha promesso che gli "americani vedranno la morte dei loro figli".
Berlino: le minacce di Trump all'Iran non sono d'aiuto
Le minacce di Trump all'Iran "non sono di grande aiuto". E' la posizione espressa dal governo tedesco dopo le parole del presidente americano, che e' tornato a minacciare Teheran di ritorsioni in caso di una rappresaglia per l'uccisione del generale Qassem Soleimani.
Netanyahu convoca consiglio di difesa del governo
Il premier Benyamin Netanyahu ha convocato per questo pomeriggio il Consiglio di difesa del governo per esaminare le ripercussioni dell'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani, mentre dall'Iran sono giunte negli ultimi giorni alcune minacce di ritorsione nei confronti di Israele. Di fronte alla delicatezza del momento, Netanyahu ha ordinato ai ministri di non esprimersi sugli ultimi sviluppi in Iran. Ieri comunque, nella seduta settimanale di governo, il premier ha lodato il presidente Donald Trump "per aver agito con determinazione, potenza e velocita'" in questo frangente. Intanto ai confini Nord e Sud di Israele l'esercito mantiene uno stato di vigilanza, anche se negli insediamenti civili di frontiera la vita prosegue normalmente. Secondo il quotidiano Israel ha-Yom misure di sicurezza particolari sono state inoltre adottate nelle rappresentanze diplomatiche di Israele.
Confermata per oggi riunione degli ambasciatori Nato
Gli ambasciatori della Nato si vedranno oggi in una riunione straordinaria per discutere della crisi tra Stati Uniti e Iran: lo ha confermato il portavoce dell'Alleanza atlantica.
Consigliere Khamenei: per gli Usa sarà un altro Vietnam
"Se gli Stati Uniti non ritirano le forze dalla regione, affronteranno un altro Vietnam". Lo ha detto Ali Akbar Velayati, consigliere del leader iraniano Ali Khamenei, citato da Farsnews. "Nonostante le vanterie dell'ignorante presidente degli Stati Uniti, l'Iran intraprenderà' un'azione di ritorsione contro la stupida mossa degli americani che li farà pentire", ha sottolineato.