Omicidio Daphne Caruana Galizia, la "gola profonda" rivela: 150mila euro ai sicari

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L'uomo accusato di essere l'intermediario dell'attentato collabora con gli inquirenti e dichiara: l'imprenditore Fenech mi ha consegnato personalmente i soldi con cui pagare gli esecutori materiali del delitto. Il Parlamento europeo invia una missione a Malta 

150mila euro per uccidere Daphne Caruana Galizia, 50mila a testa per ognuno dei tre sicari incaricati di mettere a tacere per sempre la giornalista investigativa che scavava negli affari sporchi di Malta. È la cruda contabilità che emerge dalle registrazioni e gli interrogatori di Melvin Theuma, il tassista-usuraio arrestato e diventato poi la “gola profonda” del caso.

Le accuse all'imprenditore

La cifra sarebbe stata consegnata allo stesso Theuma di persona dall’uomo considerato il mandante dell’omicidio, l’imprenditore Yorgen Fenech, amministratore delegato di Tumas Group, intercettato a bordo del suo yacht e arrestato lo scorso 20 novembre mentre cercava di darsi alla fuga, prima dell’alba. Pochi mesi prima dell’attentato mortale, avvenuto il 16 ottobre del 2017, la reporter aveva scritto sul suo blog di un misterioso fondo con sede a Dubai collegato ad alcuni politici maltesi, la cui proprietà sosteneva essere riconducibile allo stesso Fenech.

Da intermediario a testimone

A ricevere il compenso sono invece i tre esecutori materiali dell’omicidio, Vince Muscat e i fratelli Vince e George Degiorgio, accusati di aver confezionato, piazzato e fatto esplodere l’autobomba fatale. In qualità di intermediario del delitto, Theuma testimonierà per la prima volta domani in un’aula di tribunale, dopo aver però già incassato la grazia e il condono tombale per la sua collaborazione alle indagini. Gli sviluppi del caso Caruana hanno anche modificato l’agenda del Presidente della Repubblica George Vella, che ha fatto sapere di aver rinviato una visita di due giorni a Londra per seguire la situazione da vicino.

Anche il premier nella bufera

Intanto un sondaggio del Times of Malta rivela che solo il 6% dei maltesi vuole che il premier laburista Joseph Muscat porti alla scadenza naturale del 2022 il suo mandato quinquennale: il 53% ne chiede le dimissioni, mentre un altro 41% ha auspicato che resti in carica, ma solo fino a quando non saranno incriminati i mandanti dell'assassinio della giornalista. Secondo i quotidiani locali, il primo ministro era a conoscenza da tempo dei sospetti degli inquirenti nei confronti di Fenech, avendo firmato 15 mesi fa un ordine speciale che autorizzava le intercettazioni dei telefoni dell'imprenditore.

Una missione del Parlamento europeo

E gli ultimi sviluppi del caso non sono passati inosservati a Strasburgo: la Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo ha deciso di inviare una missione urgente a Malta per esaminare lo stato di diritto nell’isola. L’Europarlamento discuterà della situazione nella sessione plenaria di dicembre.

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