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Brexit, Westminster boccia calendario di Johnson: l'uscita il 31 ottobre potrebbe slittare

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Il parlamento vota sì alle leggi attuative ma poi boccia l'agenda dei lavori proposta dal premier che prevedeva l'ok in tre giorni e la Brexit entro il 31 ottobre. A questo punto lo stesso premier mette in pausa il processo e cerca sponda a Bruxelles

Il processo che dovrebbe portare all'uscita del Regno Unito dall'Ue somiglia sempre più a una montagna russa. Nella serata di martedì il parlamento di Westminster ha prima votato a favore delle leggi attuative dell'accordo ma poi ha bocciato la proposta di Johnson sui tempi che avrebbero dovuto portare, secondo il progetto del premier, all'uscita il 31 ottobre (LE TAPPE). 

Lo stop and go

Il parlamento britannico ha regalato un timido spiraglio di luce dopo 48 ore di caos, votando a favore della leggi attuative (nella lettura preliminare) dell'accordo sulla Brexit raggiunto dal premier Boris Johnson (Chi è il premier britannico). Subito dopo, nella votazione relativa alla calendarizzazione dei lavori, lo stesso Boris Johnson è però uscito pesantemente sconfitto: bocciata la sua proposta, che prevedeva l'approvazione di tutto entro giovedì, i tempi di Brexit si fanno incertissimi. Tanto che Johnson in primis ha optato, dopo la seconda votazione, per "una pausa" nel processo di approvazione della legge sulla Brexit.

Johnson invoca Bruxelles, Commissione Ue: aspettiamo Londra

Johnson ha detto di voler attendere ora che sia Bruxelles a prendere una decisione sull'eventuale concessione di una proroga oltre il 31 ottobre, senza negoziarla. "Comunque usciremo dall'Ue e usciremo con questo accordo", ha ribadito. Ma poco dopo la Commissione europea ha fatto sapere di aver preso nota del voto di  Londra e di "aspettare dal governo inglese informazioni sui prossimi passi" che intende intraprendere. Lo ha sottolineato, in un tweet, il portavoce della Commissione, Nina Andreeva. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk sta proseguendo intanto "le sue consultazioni con i leader europei in merito alla richiesta di proroga al 31 gennaio" della Brexit. 

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