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Caso Ucraina, intelligence americana difende lo 007: “Nessun complotto, è credibile”

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L'ispettorato generale dell'intelligence replica alle accuse di Trump e dei repubblicani: avevano insinuato che l’informatore della Cia - figura chiave del caso della telefonata fra il presidente Usa e il leader ucraino Zelensky - avesse informazioni di seconda mano

L'ispettorato generale dell'intelligence americana respinge le accuse di Donald Trump sull’informatore della Cia che ha aperto il caso della telefonata fra il presidente americano e il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, e che ha portato all’avvio della procedura di impeachment per il presidente degli Stati Uniti. In un lungo comunicato, l'ufficio dell'ispettore generale - così come aveva già fatto in audizione alla Camera il Direttore della National Intelligence, Joseph Maguire - ha precisato che lo 007, definito “credibile”, ha seguito le procedure e si è mosso nell'ambito della legge, avendo "diretta conoscenza" rispetto a determinate accuse. Intanto, secondo il New York Times, alla telefonata dello scorso luglio con Zelensky prese parte anche il segretario di Stato americano Mike Pompeo.

Le accuse di Trump e dei repubblicani

La nota dell’intelligence è arrivata dopo che alcuni repubblicani e lo stesso Trump avevano insinuato che lo 007 avesse riportato informazioni di seconda mano, avanzando la teoria del complotto. Trump, che già aveva accusato l'informatore di essere un traditore, ieri ha detto di voler incontrare il whistleblower, allarmando gli avvocati dell'informatore che hanno reclamato la tutela dell'anonimato come previsto dalla legge per evitare ritorsioni. "Come ogni americano merito di incontrare il mio accusatore", ha twittato l'inquilino della Casa Bianca. "Non solo voglio incontrare il mio accusatore, che ha presentato informazioni di seconda e terza mano - ha aggiunto - ma voglio incontrare la persona che gli ha dato le informazioni".

Giuliani potrebbe non rispettare il mandato di consegna dei documenti

Intanto, il legale personale di Trump, Rudy Giuliani, segnala che potrebbe non rispettare il mandato di consegna di documenti della Camera dei Rappresentanti Usa sul caso. "Ho ricevuto un ordine firmato solo dai presidenti democratici che hanno pregiudizi su questo caso. Questo solleva questioni significative sulla legittimità, sulla costituzionalità e su questioni legali, comprese, tra le altre, il privilegio avvocato-cliente. Vi sarà dedicata appropriata considerazione", ha twittato Giuliani, al quale è stato poi intimato di rispettare l'ordine entro il prossimo 15 ottobre. All'ex sindaco di New York, le commissioni Intelligence, Vigilanza ed Esteri della Camera che indagano sul possibile impeachment di Trump, hanno chiesto di fornire tutti gli sms, le registrazioni delle chiamate e altre comunicazioni relative al colloquio tra il miliardario e il presidente ucraino.

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