Hong Kong, 36 arresti e 21 agenti feriti nel 12esimo weekend di proteste

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Tra le persone arrestate, anche un dodicenne. Le forze dell’ordine hanno ammesso di aver sparato un colpo di pistola come avvertimento durante gli scontri di domenica. Lancio di bottiglie molotov e mattoni dai manifestanti, polizia ha usato lacrimogeni e cannoni d’acqua

Trentasei persone arrestate, tra cui un dodicenne, e 21 agenti feriti. È questo il bilancio, secondo la polizia, del 12esimo weekend di fila di proteste anti-governative a Hong Kong. Le forze dell’ordine, in una nota, hanno anche ammesso di aver sparato un colpo di pistola come avvertimento durante gli scontri di ieri e hanno condannato il ricorso  alla “violenza estrema” dei “rivoltosi”. La polizia è tornata a usare i lacrimogeni sulla folla per la prima volta negli ultimi dieci giorni, insieme agli idranti e ai nuovi cannoni d’acqua per disperdere i manifestanti. I dimostranti, durante una marcia secondaria, hanno lanciato bottiglie molotov, mattoni e altri oggetti verso gli agenti. Le 36 persone arrestate, 29 uomini e 7 donne, hanno dai 12 ai 48 anni e devono rispondere delle accuse di assemblea illegale, detenzione di armi e aggressione a pubblici ufficiali.

Altra domenica di proteste e scontri

Gli scontri di domenica avvenuti a Tsuen Wan, distretto dei Nuovi Territori, sono stati tra i più violenti da quando sono iniziate le proteste anti-governative a inizio giugno. Solo verso mezzanotte la polizia di Hong Kong è riuscita a riprendere il controllo della zona. Le immagini sui social media, raccolte durante le manifestazioni da media locali e attivisti, hanno mostrato momenti di grandissima tensione e violenza da entrambi i fronti. La polizia, nella nota, ha spiegato che un agente è caduto a terra "sotto una raffica di colpi" fino a "rischiare la sua vita", mentre sei colleghi sono accorsi in suo aiuto sfoderando le pistole e puntandole verso dimostranti e giornalisti: uno di loro "ha esploso un colpo verso l'alto di avvertimento". A Yeung Uk Road e Tai Ho Road, poi, sono apparsi i due mezzi con cannoni ad acqua, comprati di recente, dopo il lancio di mattoni, molotov, spranghe e pali di bambù verso gli agenti in tenuta antisommossa. I cannoni sono stati testati contro le barriere erette per bloccare le strade e il traffico. Mentre i Raptors, le unità d'elite della polizia, sono entrati in azione a Chung On Street per disperdere i dimostranti.

Le richieste dei manifestanti

Migliaia i manifestanti che, a dispetto della pioggia, hanno partecipato alla marcia autorizzata da Kwai Fong a Tsuen Wan: ad aprire il corteo un grande striscione a ricordare che "le 5 richieste importanti sono indispensabili". Il riferimento è all'elenco che il movimento ha inviato alla leadership dell'ex colonia senza aver ricevuto risposte. Le 5 richieste sono: il ritiro formale della contestata legge sulle estradizioni in Cina (malgrado la governatrice Carrie Lam l'abbia definita "morta"), le dimissioni delle stessa Lam, il suffragio universale per votare governatore e parlamento locali, un'indagine indipendente sull'operato brutale della polizia, la cancellazione delle accuse a carico di quanti sono stati arrestati nelle proteste. Vicino al Tsuen Wan, punto di arrivo del corteo, alcuni dimostranti si sono staccati e hanno cominciato a costruire barriere nelle strade vicine dando il via agli scontri. 

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