L’8 agosto in una base militare nei pressi di Nenoska è avvenuta un’esplosione durante un test missilistico: sono morte almeno sette persone, mentre resta alta la preoccupazione per il livello di radiazioni che sarebbero fino a 16 volte sopra la norma
A distanza di sei giorni sono ancora molti i punti da chiarire sull’incidente nucleare avvenuto l’8 agosto in una base militare russa nei pressi di Nenoska, cittadina che si trova nella regione di Arkhangelsk, nel nord della Russia, sulle coste del Mar Bianco. Nell’incidente – che stando a quanto riferiscono le autorità sarebbe avvenuto durante un test missilistico su una piattaforma marittima – sono morte sette persone (inizialmente si era parlato di due morti): si tratterebbe di specialisti dell’agenzia atomica Rosatom e del ministero della Difesa. Il 12 agosto - scrive il Guardian - si sono svolti i funerali di cinque ingegneri morti nell’incidente: alla funzione hanno partecipato migliaia di persone. A preoccupare l’opinione pubblica è soprattutto il livello di radiazioni registrate vicino al sito dell’esplosione: avrebbero superato fino a 16 volte la norma. Il New York Times ha descritto l’incidente come "forse uno dei peggiori incidenti nucleari avvenuti in Russia da Chernobyl", anche se di scala molto minore.
La dinamica dell’incidente
Dopo giorni di reticenza e segretezza, le autorità russe hanno ammesso che l’incidente è avvenuto a seguito di un test missilistico fallito. L’esplosione avrebbe interessato un piccolo reattore nucleare che forniva materiale di propulsione a un missile sperimentale a combustibile liquido, che l’esercito russo sta testando da alcuni mesi: l’ipotesi - come riporta il New York Times - è che si tratti del Burevestnick/Skyfall, una delle nuove armi supersoniche annunciate dal presidente Vladimir Putin l'anno scorso, nella corsa agli armamenti contro gli Stati Uniti. Diversa la versione ufficiale dell’agenzia russa per l'energia nucleare Rosatom, secondo la quale l'esplosione che ha generato un picco dei livelli di radioattività è stata causata da un incidente avvenuto durante il test di "una fonte isotopica di energia per il motore di un missile a propellente liquido". Sulla questione spinosa di che tipo di arma fosse, il Cremlino non ha rilasciato commenti, se non una laconica assicurazione sul fatto che, come ripetuto più volte da Putin, la Russia è "molto avanti" nello sviluppo di armamenti ultra tecnologici. Resta da appurare dove sia avvenuto di preciso l’incidente e quante persone siano rimaste complessivamente coinvolte.
Il Cremlino: "Una tragedia, questi incidenti accadono"
Secondo quanto riferisce Reuters, il Cremlino ha definito la vicenda "una tragedia". "Questi incidenti purtroppo accadono", ha commentato il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov. "È importante ricordare i nostri eroi, che perdono la vita proprio a causa di questi incidenti", ha sottolineato a proposito dei cinque specialisti della Rosatom e dei due funzionari del ministero della Difesa deceduti a causa dello scoppio.
Il pericolo radiazioni
Il pericolo radiazioni è una delle conseguenze più preoccupanti dell’esplosione. Appena dopo l’incidente, il ministro della Difesa russo aveva minimizzato circa la pericolosità delle radiazioni, assicurando che i livelli erano rimasti "nella norma". Fin da subito però, le autorità locali di Severodvinsk avevano parlato di un picco temporaneo nelle rilevazioni radioattive, mentre secondo Greenpeace i livelli erano cresciuti di almeno 20 volte. L’agenzia metereologica di Stato, il servizio meteo Rosgidromet, ha successivamente riferito che i livelli avrebbero superato di 16 volte la norma nella città portuale di Severodvinsk, un paese di 180mila abitanti a circa 50 chilometri da Nenoska. La misurazione delle radiazioni gamma in sei stazioni di rilevamento ha registrato livelli tra le quattro e le 16 volte sopra la media normale di 0,11 microsievert l'ora, ha rivelato Rosgidromet. Il rilevamento del servizio meteo contraddice quanto riferito inizialmente dalle autorità locali, secondo le quali i livelli di radiazioni subito dopo l'esplosione hanno superato la norma solo per circa 40 minuti, prima di tornare sotto i livelli di guardia. Secondo Rosgidromet, il picco invece è durato per due ore e mezza.
Le due evacuazioni smentite
Il 13 agosto si è diffusa la voce secondo cui le autorità avrebbero raccomandato ai residenti della vicina Nenoska di lasciare il villaggio a partire dal 14 agosto, durante le operazioni di messa in sicurezza del sito. Ma successivamente il governatore della regione di Arkhangelsk, Igor Orlov, ha dichiarato a Interfax che la notizia dell'evacuazione "è errata". "Questo è assurdo, non c'è nessuna evacuazione", ha detto Orlov, bensì "misure di routine in corso" previste per tali casi. Nel frattempo anche il governo locale di Severodvinsk aveva fatto sapere all’agenzia stampa governativa Interfax che ai suoi abitanti era stato consigliato di rimanere alla larga dalla città per la giornata di mercoledì, a causa di generiche “attività” nella base militare. Alcune ore dopo, Interfax ha diffuso la notizia che secondo un funzionario di Severodvinsk i piani di evacuazione delle due città erano stati cancellati. Non è chiaro se le due evacuazioni siano effettivamente saltate o se siano avvenute.
Nenoska, dove si trova il villaggio
Nenoska, chiamata anche Nyonoksa o Neonoska, è un piccolo villaggio di 450 abitanti che si trova sulla costa della Baia Onega del Mar Bianco, a nord-ovest della città di Severodvinsk. Nelle vicinanze si trova l’omonima base militare della Marina russa per i test missilistici. Dal 1965 in poi qui sono stati testati numerosi razzi, principalmente prototipi per l'impiego su sottomarini missilistici. Il sito di lancio si trova nell'insediamento di Sopka, 2 chilometri a nord di Nenoska. Un incidente era già avvenuto il 15 dicembre 2015: durante un test di lancio, parti di un missile colpirono alcuni appartamenti del villaggio. Scoppiò un incendio, ma tutti i residenti vennero evacuati in tempo.