Hong Kong, secondo giorno di stop in aeroporto: cancellati tutti i voli anche oggi

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Ancora proteste nello scalo internazionale della città: migliaia di dimostranti hanno bloccato l'ingresso ai banchi dell’aeroporto e occupato la sala arrivi. Il sit-in, iniziato ieri, organizzato dopo la diffusione di un video in cui venivano picchiati alcuni attivisti

Ancora altissima tensione a Hong Kong. L'aeroporto internazionale ha annunciato di aver cancellato tutti i voli dello scalo rimasti in programma per martedì 13 agosto. È il secondo giorno consecutivo di cancellazioni di partenze e arrivi, dopo quelle di ieri. Migliaia di dimostranti stanno protestando anche oggi nello scalo e hanno bloccato l'ingresso ai banchi dell’aeroporto. I manifestanti, alcune migliaia, hanno nuovamente occupato la sala degli arrivi dell'aeroporto. Questa mattina erano ripresi alcuni voli dallo scalo. Ma le nuove proteste hanno fatto propendere per un secondo giorno di stop dei voli.

La protesta iniziata lunedì

Ieri i manifestanti hanno occupato l'aeroporto della città per un sit-in a favore della democrazia. Lo scalo internazionale ha così deciso di cancellare tutti i voli previsti (oltre 160 in partenza, riferisce la Bbc). Poi, dopo che si è sparsa la voce di un possibile intervento della polizia, alcuni dei manifestanti hanno cominciato a lasciare l’aeroporto. Ma in molti sono rimasti all’interno dello scalo internazionale, nonostante il timore per scontri che nei giorni scorsi sono stati abbastanza violenti, con tafferugli e lanci di gas lacrimogeni. La Cina bolla queste continue proteste come atti di "terrorismo".

Un sit-in organizzato attraverso i social

La manifestazione di ieri è stata organizzata attraverso i social, dopo la diffusione di un video in cui alcuni agenti infiltrati nella marcia per la democrazia picchiano un manifestante nell'ennesimo weekend di protesta. L’invasione dell’aeroporto da parte di 5mila persone ha comportato dunque la cancellazione di tutti i voli in ingresso e in uscita. "A parte i voli di partenza per i quali sono state già completate le procedure di check-in e i voli in arrivo che sono già diretti a Hong Kong – ha fatto sapere l'amministrazione dell’aeroporto - tutti gli altri voli sono stati cancellati per il resto della giornata".

"Scusate per l'inconveniente, ma lottiamo per la sopravvivenza"

I manifestanti hanno appeso cartelli e volantini per tutto l’aeroporto, con scritte come: "Scusate per l'inconveniente, ma stiamo lottando per la sopravvivenza!", oppure: "Vergogna per i poliziotti" e ancora: "Non biasimate noi! Biasimate il governo!". Alcuni hanno invece imbrattato con lo spray pareti e porte dei check-in con lo slogan delle proteste: "Occhio per occhio!".

Cina: "Sono atti di terrorismo"

In una conferenza stampa a Pechino il portavoce dell'ufficio cinese per Hong Kong e Macao ha detto che "manifestanti senza cuore hanno lanciato bombe carta contro la polizia". "Li hanno attaccati più volte con strumenti estremamente pericolosi - ha aggiunto - Hanno già commesso crimini molto violenti e adesso stanno mostrando atteggiamenti terroristici".

La Cina contro Cathay Airways, che crolla in Borsa

La Cina ha anche attaccato la Cathay Pacific Airways, denunciando che alcuni suoi dipendenti avrebbero aderito alla protesta. Il risultato è stato un crollo delle azioni della compagnia, ai livelli più bassi da 10 anni. Su pressioni da Pechino, la Cathay avrebbe anche licenziato due impiegati dell'aeroporto e sospeso un pilota coinvolti nel sit-in. Intanto il Ceo Rupert Hogg ha avvertito che ci saranno "conseguenze disciplinari" per chi parteciperà ai "disordini".

La manifestazione dei laser

Oltre a sit-in e scontri, sono state molte le manifestazioni pacifiche dei cittadini di Hong Kong negli ultimi giorni. Tra le diverse forme di protesta organizzate dai manifestanti nelle scorse settimane, c'è stato anche lo spettacolare laser show del 7 agosto. Centinaia di persone si sono riunite nel planetario del museo dello Spazio di Hong Kong per alzare in aria i loro puntatori di tutti i colori, in un magico gioco di luci. Un evento organizzato dopo l’arresto di Keith Fong, uno studente fermato proprio perché in possesso di puntatori laser, diventati ormai un nuovo simbolo della protesta. 

Oltre due mesi di proteste

Vanno ormai avanti da due mesi le proteste dei cittadini di Hong Kong. Tutto è cominciato il 9 giugno scorso, con una manifestazione contro il disegno di legge sull'estradizione forzata, in cui si era parlato di un milione di manifestanti. La legge proposta dalla leader Carrie Lam, a capo dell’esecutivo di Hong Kong, avrebbe consentito al governo di estradare chi fosse sospettato di crimini gravi. Una legge che per l'opposizione rischiava di poter essere utilizzata soprattutto per fini politici nei confronti dei dissidenti, con richieste di estradizione che potevano arrivare direttamente dalla Cina, a cui Carrie Lam è ritenuta troppo vicina. Dunque le proteste, sfociate a una complessiva critica contro il governo in difesa dell'indipendenza e della democrazia. Nonostante la sospensione dell'iter di approvazione della legge che le ha innescate, fino a oggi le proteste non si sono mai interrotte, tra violenze e atti clamorosi, come l'occupazione del parlamento del primo luglio.

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