Elezioni Europee: in Germania Merkel prima ma in calo, volano i Verdi, crolla Spd

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In calo i partiti tradizionali. L'Unione Cdu-Csu è la prima forza, ma perde terreno. Gli ambientalisti sorpassano l’Spd al secondo posto. In crescita, ma senza il boom che prevedevano i sondaggi, i populisti di destra dell'Afd. Affluenza record: 60%

La Cdu di Angela Merkel in testa ma in netto calo, con i democristiani mai così deboli nella cattolica Baviera, i Verdi secondo partito con i consensi raddoppiati, i populisti di destra dell'Afd in crescita ma senza il boom che i sondaggi lasciavano immaginare, l’Spd in caduta. È questo il quadro che si è delineato in Germania dopo le elezioni Europee (IL LIVEBLOG - I RISULTATI IN EUROPA - I RISULTATI IN ITALIA). I risultati finali vedono come primo schieramento quello dell'unione di Cdu e Csu con il 28,9% (il 6,4 in meno rispetto al 2014). La Spd si ferma al 15,8%, ed è il partito che accusa la maggiore perdita rispetto alle ultime europee. I Verdi praticamente raddoppiano i consensi: raggiungono il 20,5%, a fronte del precedente 9.8%. L'Afd arriva all'11% (+3,9%), la Linke al 5,5% (meno 1,9%) ei liberali della FDP arrivano al 5,4, crescendo del 2%. (LA MAPPA DEL VOTO IN SPAGNA - LA MAPPA DEI RISULTATI IN EUROPA).

Affluenza record

Dalla consultazione che ha registrato un'affluenza record - al 60%, mai così alta dalla riunificazione della Germania - arriva quindi una batosta per i partiti tradizionali. L'Unione Cdu-Csu è sì il primo partito, ma perde terreno. Tanto che qualcuno comincia anche a temere per la tenuta del governo a Berlino. Dalla Cdu, comunque, ci si affretta a confermare che il cancellierato di Merkel continuerà fino alla scadenza naturale della legislatura. Fa peggio l’Spd: sorpassata dagli ambientalisti come seconda forza del Paese, per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale perde anche il comune di Brema. Volano, ben oltre le aspettative, i Verdi.

Cdu primo partito, ma Verdi veri vincitori

Gli ambientalisti, grandi vincitori del voto, esultano. "Adesso cambiamo insieme questa Europa", ha ringraziato commossa la co-leader Annalena Baerbock. I tedeschi, ha detto, si sono espressi "per la protezione del clima, per la democrazia, contro il populismo e per i diritti dell'uomo". Tutti temi che hanno dominato la campagna elettorale e che i partiti della maggioranza che sostiene Angela Merkel, ammettono i loro stessi leader, non sono stati capaci di affrontare adeguatamente. Spd e Cdu, cui i Verdi hanno sottratto più o meno un milione di voti ciascuno, hanno perso soprattutto tra i giovani elettori: probabilmente ha influito anche il video virale su YouTube dell'influencer Rezo che incitava a non votare i partiti di governo accusandoli di non aver fatto abbastanza per la protezione del clima.

Resa dei conti nella Spd

Se il commissario Ue Günther Oettinger (Cdu) ha parlato di "risultato deludente" per il suo partito che resta comunque il primo, la leader democristiana Annegret Kramp-Karrenbauer ha fatto mea culpa: "Non abbiamo dato le risposte che i cittadini si aspettavano", ha ammesso. Mentre il segretario Paul Zemiak ha assicurato che il governo va avanti. Ma è in casa Spd, alla Willy Brandt Haus, che si piangono lacrime amare. "I risultati che abbiamo avuto sono estremamente deludenti", ha affermato senza giri di parole la leader del partito socialdemocratico Andrea Nahles, che deve fare i conti anche con la grana di Brema, la città da sempre feudo dei socialdemocratici dove la Cdu avrebbe scalzato dal primo posto l'Spd per la prima volta nella storia. "Quella di oggi è più di una sconfitta: adesso è in gioco l'esistenza politica della Spd. Tutto e tutti sono sul banco degli imputati", rincara la dose l'ex leader della Spd Sigmar Gabriel, commentando l'esito del voto per le Europee che considera "disastroso" per il suo partito. I populisti dell'Afd si dicono invece soddisfatti, anche se si sarebbero aspettati qualcosa di più. “È stata una campagna difficile e ci sarebbero stati problemi solo se il risultato non fosse stato a due cifre", ha chiosato Alexander Gauland.

Successo per due comici

Tra chi sorride in Germania c’è il partito satirico Die Partei, che potrebbe portare al Parlamento europeo due candidati. Secondo le ultime proiezioni la formazione raggiungerebbe il 2,4%. Si tratta di Martin Sonnenborn, del periodico satirico Titanic, e del più giovane Nico Semsrott, noto al pubblico tedesco per essere un comico del programma televisivo settimanale della tv pubblica Zdf "Heute Show". Il candidato capolista Sonnenborn, 54 anni, ha ringraziato gli altri partiti per aver contribuito al suo risultato: "Grazie a tutti quelli che hanno fatto campagna elettorale per noi", ha detto. Poi ha commentato il risultato dicendo di "essere molto contento" che Nico venga a Bruxelles con lui "semplicemente perché così posso mettermi comodo per i prossimi cinque anni. Nico è più giovane di me di vent'anni e ha promesso di lavorare al mio posto".

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