Gli Stati Uniti parlano di "segnali" sul fatto che il regime possa aver usato il gas, "incluso un presunto attacco il 19 maggio". In seguito all'offensiva del governo siriano e russo tra Hama e Idlib almeno 180mila civili sono stati costretti a lasciare le proprie case
Gli Stati Uniti sospettano che il regime di Assad abbia nuovamente usato armi chimiche in Siria. E si dicono pronti, insieme agli alleati, a "rispondere rapidamente e in modo appropriato". Un'eventualità che apre per Donald Trump un nuovo fronte di scontro in Medio Oriente dopo gli avvertimenti minacciosi dello stesso tycoon all'Iran, nel mezzo delle diatribe con Teheran sul nucleare. "Gli Stati Uniti continuano a monitorare da vicino le operazioni del regime di Assad nel nord ovest della Siria, incluse le indicazioni di un nuovo uso di armi chimiche da parte del regime", afferma il portavoce del Dipartimento di Stato, Morgan Ortagus. "Sfortunatamente continuiamo a vedere segnali sul fatto che il regime di Assad possa averle usate di nuovo, incluso un presunto attacco il 19 maggio". Sull'Iran, invece, il capo del Pentagono ad interim, Pat Shanahan, ha cercato di smorzare i toni: le azioni prese sono un "deterrente, non vogliamo un'escalation della situazione, non sono guerra".
Almeno 180mila civili costretti a lasciare le proprie case
Le parole statunitensi arrivano come una doccia fredda sul quadro già drammatico dipinto dall'Onu. In un rapporto dell'Ocha (Ufficio di coordinamento delle operazioni umanitarie) le Nazioni Unite segnalano che 180mila civili sono stati costretti ad abbandonare le proprie case tra le regioni di Hama e Idlib fra il 29 aprile e il 9 maggio in seguito all'offensiva del governo siriano e russa nell'area a nord-ovest del Paese, con intensi scontri armati e raid aerei. Secondo l'Onu l'offensiva ha creato particolari conseguenze per circa 250mila bambini e ragazzi in età scolare, già in situazioni problematiche a causa del conflitto nella Siria nord-occidentale innescato a fine aprile dall'offensiva aerea e di terra delle truppe governative sostenute dalle forze russe contro miliziani anti-regime tra cui jihaidisti di Al Qaeda.
Trump ha annunciato nei mesi scorsi il ritiro delle truppe americane dalla Siria in seguito alla sconfitta dell'Isis nel paese. Ma la tensione in Siria non si è allentata e negli ultimi mesi si sono inaspriti i toni anche con gli Stati Uniti. Il ministero degli Esteri siriano ha infatti criticato aspramente la decisione di Trump di riconoscere l'annessione israeliana delle Alture del Golan.