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Emiliano Sala, al via il tentativo di recuperare uno dei corpi dal relitto dell'aereo

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Gli investigatori hanno annunciato di aver cominciato le operazioni per riportare in superficie il cadavere individuato ieri da un robot. Potrebbe trattarsi di quello del calciatore o del pilota che era a bordo con lui

Nel Canale della Manica è cominciata l’operazione per tentare di recuperare uno dei due corpi individuati nel relitto dell’aereo su cui viaggiava il calciatore argentino Emiliano Sala (CHI È). Gli investigatori, tramite un portavoce del ramo d'inchiesta dell’Air Accidents ha dichiarato: "Stiamo tentando di recuperare il corpo: se avremo successo, prenderemo in considerazione la possibilità di recuperare il relitto dell’aeromobile”. A bordo infatti, oltre al 28enne attaccante appena ceduto dal Nantes al Cardiff, c’era anche il pilota David Ibbotson, 59 anni, per cui non è ancora chiaro quale dei due corpi sia quello osservato ieri dal robot di profondità.

Condizioni di recupero difficili

La squadra di recupero ha spiegato che “le forti condizioni di marea significano che possiamo usare il veicolo a distanza solo per periodi limitati ogni giorno e questo significa che i progressi sono lenti”. In ogni caso, indipendentemente dai risultati, è stato annunciato che non saranno fatte “ulteriori dichiarazioni fino a quando le famiglie non saranno state informate”. Il Piper Malibu è stato scoperto domenica al largo della costa di Alderney, nel Canale della Manica, quasi due settimane dopo la sua scomparsa.

Le parole del papà di Emiliano

Il papa di Emiliano Sala ha rilasciato un'intervista in cui ha detto: "Speriamo si riesca a recuperare il corpo prima possibile, in maniera da sapere cosa sia successo realmente, o almeno farci un’idea su quello che è capitato. Grazie ai calciatori che ci hanno aiutato con le donazione e a tutta la gente che ci ha fatto sentire il proprio sostegno. A Nantes era molto amato. Gli hanno reso un tributo indimenticabile".

Il ritrovamento del relitto

Il rottame di un aereo è stato trovato ieri in fondo al mare, con un corpo umano visibile al suo interno. La scoperta è stata fatta dall'occhio di un robot sottomarino teleguidato a distanza dalla nave Ocean III, 40 chilometri al largo dell'isola di Guernsey, da un team di soccorritori della società privata olandese GEOxyz. La famiglia di Sala, quando le autorità britanniche e francesi avevano decretato la fine della perlustrazione aeronavale, avevano raccolto grazie a una sottoscrizione popolare 420mila euro per finanziare a loro spese la prosecuzione delle ricerche, così come è avvenuto.

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